Torno a casa dal lavoro, con addosso l’intera stanchezza del mondo. Una doccia rapida, una pentola sul fuoco, l’ennesimo pasto consumato in solitario. Infilo i piatti sporchi nella lavastoviglie e mi incammino verso il divano con in mano la mia birra gelata e mi accingo a guardare il mio telefilm preferito. Prima però do un’occhiata al telegiornale giusto per non fare la figura del troglodita disinformato. Le immagini scorrono, cosa abbiamo qui? Una donna uccisa dal marito, uno annegato nell’oceano, un altro massacrato dal figlio, un’altra donna incriminata per aver somministrato del veleno al marito e ha assistito alla sua morte dandogli un tenero bacio sulla fronte. Una madre che vede morire suo figlio, lo abbraccia. Scaglia i pugni al cielo urlando “Perché tutto questo dolore?”. Siamo sinceri in fondo queste storie non mi scandalizzano neanche un po’, mi piacciono tanto. Ho lo sguardo da zombi fisso verso quella scatoletta come se fossi un drogato all’ultimo stadio. Alla fine adoro tutte quelle morti che vivo per interposta persona. Il mondo muore e io continuo a vivere come se niente fosse. Perché mi guardate come fossi un mostro? Alla fine voi siete come me, ammettetelo.  Vi illudete sulla bontà dell’essere umano, vi compiacete, vi riempite la bocca di parole come “cerca di scoprire l’angelo che si trova nel tuo cuore”. Sapete cosa vi dico? L’universo è freddo, impersonale. Da quando esiste l’uomo non abbiamo fatto altro che divorarci l’un l’altro per sopravvivere. E’ sempre stato così. Ci nutriamo tutti di tragedie, è come il sangue per i vampiri. Continuo a vivere e a vedere la morte per interposta persona mentre il mondo muore. Mors tua vita mea.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

3 Risposte a “”

  1. Hai ragione. Bastava vedere la gente insensibile che portava al funerale del povero Tommy il proprio figlio spavaldamente in braccio come a dire: non vedete, il mio è vivo! E questo succede un po’ sempre ai funerali, dove la gente va contenta solo di non essere al proprio o al funerale di un proprio caro.

  2. Si chiama “pessimismo cosmico”, ed è innegabile che esista. Però il fatto che tu ne prenda atto con queste parole solo all’apparenza fredde, dimostra sì che l’universo è freddo e impersonale…ma l’uomo giusto e sensibile(e la donna giusta e sensibile) non lo sono affatto.

    ;-*

  3. Ciao angelo con i piedi nelle scarpe,

    buongiono figlia dell’universo,

    sono perle vere le tue parole,

    quanto sono sinceri i tuoi sentimenti!

    Hai mai pensato alla tenera figura di Giuda? Cristo senza di lui non avrebbe senso.

    Hai mai considerati animali come le iene? …necessari alla vita del pianeta.

    Hai mai immaginato un mondo senza il male o la sofferenza?…si apprezzerebbe la vita?

    Il bene è…il limite del male

    Giovanna

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