Visto che ci sono diverse varietà di colore di agata e ognuna ha una sua caratteristica magica, e per la cristalloterapia, diversa incomincerò oggi con il raccontarvi solo le informazioni principali sulla pietra e poi, di venerdì in venerdì, vi mostrerò i particolari. Allora: dal greco Achates, nome di un fiume della Sicilia presso il quale anticamente la si trovava  in abbondanza, la semi preziosa agata è una varietà di calcedonio semitrasparente e durissimo. Un tempo era diffusa anche in Italia, ora ne sono rimaste poche tracce in Sardegna. Era reperibile in Germania, dove è pressoché  esaurita, Asia Minore, Cina, Madagascar, Turchia, India e Brasile, Sud America in genere dove è ancora reperibile in abbondanza. Questo biossido di silicio si presenta a bande colorate, ondulate o concentriche, che vanno dal bianco al grigio, nero, azzurro, rosso, bruno, verde. Le bande possono essere in sfumature dello stesso colore o in colori contrastanti. Quando i colori sono troppo vivaci e troppo contrastanti, come il verde, il blu, il giallo e il porpora, l’agata è colorata artificialmente con tecniche che un tempo gli artigiani si tramandavano gelosamente di padre in figlio. A secondo della forma delle bande, la pietra prende nomi diversi: agata onice quando le bande hanno colori contrastanti, alternativamente bianco e nero, oppure arborizzata o figurata quando ci sono inclusioni come felci o le bande creano paesaggi, con effetto "quinta teatrale", cerchiata, nuvolata o muschiosa. In alcune agate sono state trovate zanzare e inclusioni radiali tipo spore. È accertato che già 5.000 anni fa l’agata era impiegata sia per le sue qualità terapeutiche, anche se associate per lo più al suo potere scaramantico come antimalocchio e  portafortuna, sia come ornamento. Fra le testimonianze più antiche dell’uso ornamentale dell’agata, troviamo una cintura che le donne di Harappa portavano sul corpo nudo, dalla vita all’inguine, formata da grani di rossa cornalina, verde steatite, agata multicolore, diaspro, amazzonite, giada, lapislazzuli e una sorta di maiolica, in un assortimento variopinto che dà la misura di quanto fosse importante la policromia per i popoli antichi. Elemento decorativo e sacro, gli scarabei, per gli egiziani che la chiamavano "tesoro di luce", anche gli ebrei la usarono per ornare le vesti cerimoniali dei grandi sacerdoti, così greci e romani, i cristiani. Dal sacro al profano, l’agata è passata ai cammei, famosi sono quello molto grande della Sainte-Chapelle che raffigura  Sapore mentre fa prigioniero Valeriano e quello di Marco Aurelio, ed è stata usata anche per oggetti come calici, pregevole quello di Tolomeo conservato, come il cammeo di cui sopra,  a Parigi nella Biblioteca Nazionale di Francia. Gli antichi romani, regalavano anelli con agate alle spose. Nel mondo islamico l’agata ha un posto di prestigio. Narra la leggenda che il profeta Maometto portasse sempre un anello d’agata arancio con incisi i versetti della massima devozione ad Allah. A partire dal 1300 fino al 1600, l’agata ebbe un impiego massiccio anche nell’arredamento, fu usata come ornamento di mobili, nei ripiani dei tavoli, per cofanetti, saliere o soprammobili, o per pavimenti, come quello che si può ammirare nella camera da letto della zarina Maria Fiodorovna. L’agata ha un effetto pulente sia per il corpo sia per lo spirito, ed ha la caratteristica di  pulire e proteggere anche gli ambienti. Se si vuole mantenere la propria casa libera da influenze sgradite, di ogni genere, basta collocare una fetta d’agata naturale, non colorata artificialmente, al centro di ciascun angolo delle stanze. È complicato? Bastano quattro piccole angoliere appese ad una certa altezza, sopra ci appoggiate le vostre fette di agata, magari di un colore che richiami la tinteggiatura, la tappezzeria o le tende, i divani, ed il gioco è fatto. Fisicamente la tradizione dice che l’agata riequilibri il rapporto tra yin e yang, che sia utile, proprio per il suo effetto pulente, nei disturbi alla vista e nelle congiuntiviti. È efficace anche nelle malattie renali, oltre a favorire la diuresi, sembra abbia effetto disgregante  sui calcoli. Inoltre, promuove la rigenerazione delle cellule e la crescita, protegge madre e feto durante le gravidanze. Psicologicamente favorisce la concentrazione, le qualità analitiche, la logica e l’introspezione, evitando il rischio di una eccessiva colpevolizzazione di sé, e stimolando la mente e lo spirito a trovare le risposte che mancano. Buon ultimo, favorisce la precisione e la sicurezza nelle proprie possibilità.<br />Secondo le tradizioni tramandate dall’antichità, protegge dalle influenze negative e porta fortuna, sembra rafforzare la fedeltà di coppia. Forse, è per questo che i romani regalavano alle spose anelli con agate. L’agata è tra le pietre indicate per i Gemelli e la Vergine, ma può essere portata da chiunque abbia bisogno di quello che può dare, considerando che nei vari trattati di magia la si trova anche associata al Cancro, forse per la sua proprietà di proteggere le donne incinta e i feti. Orfeo, nel Poema delle pietre racconta che se si pone un’agata tra le corna di un bue che sta scavando il solco, o sulle reni del contadino che lo guida, Cerere farà cadere abbondanti i doni che tiene in grembo. Tenere in mano un’agata del tipo arborescente farà sentire lietissimi, quando si ha la febbre basta tenere in mano un’agata, se un uomo vuole attirare l’attenzione, e l’amore, di una donna che neppure lo vede, basta che le regali un’agata. Plinio nella Naturalis historia, afferma che la si ritiene utile contro le punture di ragni e di scorpioni. E racconta che Pirro possedeva un’agata che naturalmente riproduceva le fattezze di Apollo che teneva in mano la lira ed era contornato dalle nove Muse. Visibili erano anche gli attributi specifici di ciascuna di queste leggiadre fanciulle! In Persia, con i fumi provocati dalle agate si allontanavano tempeste e fulmini, si scongiurava il pericolo di inondazioni: bastava gettare un’agata in una caldaia d’acqua bollente. Per essere veri portafortuna, le agate dovevano essere appese al crine di un leone, mentre le agate la cui colorazione richiamava la pelle di una iena erano considerate seminatrici di discordia. Le agate di un solo colore? Rendevano gli atleti invincibili. Chi possedeva e portava un’agata, avrebbe parlato con chiarezza e sarebbe stato amato da tutti. Alberto Magno affermava che se si volevano superare tutti gli ostacoli terreni e avere forza d’animo, bastava prendere un’agata nera a striature bianche. E l’agata nera era raccomandata anche ai viaggiatori per evitare tutti i pericoli. L’agata in genere aveva il potere di salvaguardare dalla peste.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

Una risposta a “”

  1. Ecco cosa ho trovato sul mio manualetto…

    Baciuzzuluzzi

    Tis

    L’agata è una particolare varietà di quarzo, il calcedonio, strutturata in bande parallele, ondulate o concentriche, che può presentarsi in una grande gamma di sfumature, tanto ampia quanto le varietà di agata esistenti. In effetti, l’agata del Botswana è caratterizzata da una gradazione cromatica che gioca con tonalità delicate. Questo minerale siliceo, presente in tutto il mondo (ce ne sono ricchi giacimenti in India, negli Stati Uniti e in Scozia), era già conosciuto oltre 5000 anni fa da Fenici, Assiri e Sumeri, i quali lo intagliavano per creare oggetti ornamentali. Nell’antico Egitto, molti amuleti raffiguranti lo scarabeo sacro venivano intagliati proprio nell’agata, poiché già allora questa pietra era considerata dispensatrice di forza e longevità. Inoltre, l’agata garantiva ai contadini raccolti abbondanti e proteggeva da molte malattie. Le varietà più apprezzate erano quelle dalle tonalità bianche (colore associato al concetto di purezza, semplicità e pulizia) oppure grigio chiaro, tinta che riunisce in sé il simbolismo del bianco e del nero. Quest’ ultima era considerata in stretto rapporto con le tappe iniziali o germinali di ogni processo vitale. Le proprietà terapeutiche dell’ agata sono in stretta relazione con i suo colori, che possono variare moltissimo ( arancione, marrone, verde, blu, bianco, nero e cosi via) a seconda della quantità e del tipo di elementi chimici che prendono parte alla sua composizione (manganese, selenio, titanio, magnesio). Nel caso del ‘agata del Botswana, le sue venature scure e le vibrazioni luminose delle bande più chiare, le conferiscono una grande energia ricettiva e intuitiva. Questo tipo ai agata, che riunisce in se i concetti dell’ elemento Terra (per le sue tonalità scure) e della Luna (per il suo colore bianco) rafforza la creatività e la spiritualità, trasformando il vigore della nostra natura…

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