Il salmone del dubbio


Sto leggendo un libro postumo.  L’11 maggio 2001 il mondo ha pianto la prematura scomparsa di Douglas Adams, stroncato da un infarto a soli 49 anni. Fortunatamente Douglas ci ha lasciato qualcosa. Il fascinoso materiale che compone questo libro è stato recuperato dai suoi quattro computer e comprende tra l’altro: una lettera al direttore di una rivista per ragazzi (scritta a 12 anni);un elaborato e sognante ricordo della sua lunga storia d’amore per i Beatles, un pezzo del 1991 intitolato "Il mio naso" e un articolo in cui Adams chiarisce approfonditamente la sua spiccata preferenza per il whisky, un reportage su un suo surreale pellegrinaggio in giro per l’Africa travestito da rinoceronte, divagazioni su computer e nuove tecnologie, racconti umoristici e i dieci capitoli del romanzo che stava completando, dal titolo appunto Il salmone del dubbio.  Uno degli episodi raccontati da Douglas ha suscitato in me un intenso ricordo del passato. Il racconto verte sulla differenza delle norme di guida tra Stati Uniti e Regno Unito con conseguenze davvero esilaranti. Ho ripensato a quella volta in cui la mia famiglia ed io eravamo in viaggio per andare a trovare i parenti siciliani. La targa della macchina era RC allora e mi ricordo che un vigile ci ha fermati. In macchina mia madre friggeva perchè conosceva bene il carattere piuttosto caldo di mio padre. Per carità era una brava persona ma non sopportava di perdere tempo per sciocchezze di nessun genere.  Ci fermano, ci fanno controlli poi da lontano sento mio padre dire, in perfetto trapanese: "Non mi vorrai fare la multa solo perchè ho la targa calabrese? Sono più siciliano di te, tra un pò…" Vedo il vigile scoppiare in una risata e gli fa cenno che può andare. Io adoro i libri che raccontano della vita di una persona. Soprattutto se poi la persona in questione è uno scrittore. E Douglas forse è stato uno degli scrittori più brillanti e spiritosi che la fanta… pardon… che la letteratura d’anticipazione abbia mai avuto. Quasi. C’era pure Asimov che non scherzava ma quest’ultimo si limitava ad una pacata ironia mentre Douglas era il re del non senso. In realtà c’era una logica nella sua follia…<br />

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

2 Risposte a “Il salmone del dubbio”

  1. Adams era un genio, surreale e, nel mio microscopico piccolo, una guida e un traguardo. Peccato non avere la sua autoironia e il suo gusto per il non-sense.

    ps: anche Pratchett non scherza 😉

  2. Leggi molto. Ti faccio i complimenti per la recensione interessante del celeberrimo autore de “Guida galattica per gli autostoppisti”. Ricordato perlopiù per questa opera trainante.

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