Ancora una volta il piacere della lettura. Questa volta però tutto secondo la visione arguta e intelligente di Nick Hornby. Viene pagato da una rivista letteraria di nome Believer per recensire una serie di libri con un unico diktat: non stroncare mai. In realtà come al solito quando ci troviamo di fronte a questo autore è una scusa per raccontarci il suo modo di vivere la lettura e il piacere di farlo. " I libri, ammettiamolo, sono meglio di qualunque altra cosa. Se organizzassimo un campionato di fantaboxe culturale, schierando sul ring i libri contro il meglio che qualunque altra forma d’arte abbia da offrire, sulla distanza di quindici riprese… beh i libri vincerebbero praticamente sempre." Uno stralcio dal libro. Mi piace molto anche la lucidità con cui affronta libri che toccano da vicino temi come l’autismo. Avendo un figlio autistico, cerca di tenersi lontano da questo tipo di libri eppure nel suo analizzare i libri ne ha trovato uno che è riuscito a conquistarlo e che riesce a raccontare la malattia con una lievità e con una giustizia che non ha trovato in altri testi. Da leggere se siete affezionati a Hornby e al suo modo di scrivere. Io sono una delle affezionate…Una vita da lettore
Ancora una volta il piacere della lettura. Questa volta però tutto secondo la visione arguta e intelligente di Nick Hornby. Viene pagato da una rivista letteraria di nome Believer per recensire una serie di libri con un unico diktat: non stroncare mai. In realtà come al solito quando ci troviamo di fronte a questo autore è una scusa per raccontarci il suo modo di vivere la lettura e il piacere di farlo. " I libri, ammettiamolo, sono meglio di qualunque altra cosa. Se organizzassimo un campionato di fantaboxe culturale, schierando sul ring i libri contro il meglio che qualunque altra forma d’arte abbia da offrire, sulla distanza di quindici riprese… beh i libri vincerebbero praticamente sempre." Uno stralcio dal libro. Mi piace molto anche la lucidità con cui affronta libri che toccano da vicino temi come l’autismo. Avendo un figlio autistico, cerca di tenersi lontano da questo tipo di libri eppure nel suo analizzare i libri ne ha trovato uno che è riuscito a conquistarlo e che riesce a raccontare la malattia con una lievità e con una giustizia che non ha trovato in altri testi. Da leggere se siete affezionati a Hornby e al suo modo di scrivere. Io sono una delle affezionate…
Io ho amato di più l’isola dei senza colore. Bellissimo.
ah, il piacere di essere scambiati per un cappello…! sai/sapete che sacks da ragazzo avrebbe voluto fare il chimico?…suggerisco “zio tungsteno”, per chimici e non chimici, un gioiellino! 🙂
Una recensione che invita alla lettura 🙂
Tra l’altro, il tema dell’autismo (così come in genere la malattia mentale) mi intriga molto. A questo proposito consiglio la lettura dei libri di Oliver Sacks, intriganti, lievi e profondi come solo la penna di un grande scrittore e di un grande medico può essere.
(per una bibliografia di Sacks: http://it.wikipedia.org/wiki/Oliver_Sacks)
A.
:)))))))))))))))))))) ho comprato, l’altro giorno, il suo “non buttiamoci giù” !!! Spero davvero che mi regali momenti di tranquillo confronto!
Un bacio, Will