The great destroyer


Chi vi sta parlando è il fantasma di Krishel. Krishel è stata uccisa da quel signore che vedete ritratto nell’immagine. Viaggio con Whitecoma e un suo amico passato a chiacchierare e sentire musica. Ero li per incontrare gente, diciamo, e così è stato ma non solo. Alcuni poi non me li ricordo neanche tutti. Comunque se passate di qui sappiate che siete stati salutati. Con una menzione speciale per quelli del gruppo: voi sapete. La giornata è passata in un baleno a fare chiacchiere, camminare a stare stesa etc etc etc… Dei gruppi che c’erano li devo dire che non mi importava minimamente nulla. Partono i Tool con Jambi. Mi farò linciare dagli estimatori dei Tool: è l’unico brano del concerto che mi è arrivato assieme a Schism, il resto nebbia totale. Che palle Rosetta Stoned allungata, 46 & 2 vocalmente abbassata di molto, Lateralus con la parte dei due batteristi, si cioè carino ma niente di che. Vicarious il proiettato dietro era il video e ora ne ho la certezza. A un’anno e più dall’uscita del disco non esiste un video. Ovviamente troverete sul forum dei Tool recensioni entusiastiche del loro concerto ma, per quanto mi riguarda, mi hanno lasciato fredda. Parte Hyperpower…si sa subito dove Reznor vuole andare a parare. The beginning stavolta mi sembra meglio riuscita rispetto a Milano. Heresy, Terrible lie: tutte canzoni che hanno avuto una speciale dedica e che ho gridato a squarciagola. Su March of the pigs mi sono scatenata ero una molla impazzita e Closer, di nuovo quella sensazione caldissima del senso che…meglio che mi censuro va. Il concerto fila avanti che una meraviglia ad uccidere: Survivalism… You got some pacifism, I got survivalism. Dal vivo questa canzone è perfetta, micidiale. Burn, fuoco puro, Gave up, e poi ME I’M NOT!! Felicissima, finalmente! Finalmente! Venuta davvero splendidamente la definisco la Closer del nuovo corso: stesse atmosfere caldissime di nuovo da censura. Capitolo a parte The great destroyer. Questo è stato il pezzo del concerto. Trent Reznor è il dio del male e questo è il brano con cui cala tra noi con la forza devastante di mille  bombe atomiche. La parte elettronica alla fine è stata devastante. Davvero devastante!! E se non bastasse parte Eraser subito dopo. Non potete sapere. Non potete capire. La sentite sul disco ed è bella ma dal vivo è tutta un’altra cosa. Smash me… erase me… KILL MEEEEEE. KILL MEEE. E così è stato. Stavolta sono riuscita ad apprezzare sia Wish che Only. Quel there’s no fucking you there’s only me mi ha sorpreso non poco. Vocalmente Reznor è in formissima e il resto del gruppo è fantastico. The good soldier è stato un’altro momento commovente, che ho sentito dentro nel profondo. I am trying to believe. Sto provando a crederci ma qui non è dove dovrei essere… giù lacrimoni. Non c’è tregua, si va avanti al massacro No you don’t. Non si può cedere. Dead souls mi ha raggelato, non me l’aspettavo davvero. E’ servita per calmarmi i bollenti spiriti. Si ricomincia: the hands that feed e poi head like a hole, brano a cui sono legata ma già lo sapete perchè. E su Hurt. Tutti ti diranno che è più bella la versione cover cantata da J. Cash. Continuo a preferirgli l’originale. Ha la forza della disperazione e del dolore che manca totalmente alla cover e, naturalmente, dal vivo questo viene ancor più acuito. Grazie mille Aaron North, Trent Reznor, Alessandro Cortini… Grazie Nine Inch nails. Dal più profondo del cuore.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

10 Risposte a “The great destroyer”

  1. hola Krish!! ty x il link ^^

    Hurt è stata “il momento” … da pelle d’oca.. anche i subsonici di The great destroyer che hanno fatto fare un passo in dietro a tutti quelli che avevo intorno non sono stati male.. e i tool.. beh sono i tool 😀 mi ci è voluto tutto ieri per riprendermi un po’

  2. E qcln ha pure scambiato il silenzio del pubblico su Hurt per poca partecipazione…vai a capire.

    bel concertazzo 😉

    ah..dove te le mando le fotine di ieri??

  3. “E su Hurt. Tutti ti diranno che è più bella la versione cover cantata da J. Cash.”

    Ma vadano tutti al diavolo.

    (non potevo trattenermi)

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