Presence is the cure…

Moira Waag è stata portata alla casa di igiene mentale Judson Ogram dopo il suo arrivo in un pronto soccorso in preda a qualsiasi droga possibile. Si dice in giro che ce ne sia una chiamata Opal, o “il nero” secondo il gergo dei tossici, dagli effetti inquietanti che porta a vedere la presenza. L’Opal potrebbe essere l’ennesimo soprannome del Parepin…

Caso n. 6455DA04 (Moira)
D. Buongiorno. Come ti senti?
M. Nervosa
D. Beh questo non è comprensibile. Io vorrei aiutarti. Mi prometti che risponderai sinceramente?
M Certo, ci proverò.
D. D’accordo, grazie. Allora iniziamo dalla notte in cui hai iniziato a vedere quello che chiami “la presenza”
M. Ero a una festa. Avevano questa nuova droga. Ti danno un fogliettino di carta con il nero. Devi prima sporcarti le mani con una sorta di solvente e poi puoi toccare la carta che è impolverato dal nero. Così mi sono detta: proviamo. Mi sono seduta in bagno e ho aspettato li pr vedere l’effetto che faceva. Il bagno era bianco ma non era abbastanza pulito così ho cominciato a fissare le pareti grige in attesa dell’effetto. Stavo bene così seduta.<br/>D. Scusami, perchè il bagno?
M. La droga entra in circolo e hai un effetto maggiore se prima ti bevi un sacco di acqua. E l’effetto aumenta se ci sono un sacco di persone intorno a te che stanno provando la stessa droga contemporaneamente. Sembra strano, a volte. Comunque immaginati 20 persone che stanno bevendo un casino d’acqua e sono fatti in qualche topaia con il bagno o una cosa del genere.
D. Uhm vista così sembra abbastanza scomodo. Torniamo alla “presenza”
M. Ti dimostri troppo interessato alla presenza. Mi stai per dire che non esiste?
D. Rispetto la tua esperienza. Più tardi potremmo anche parlare di cosa significa. Adesso, voglio solo sentire la tua storia. Hai sentito qualcosa, hai avuto allucinazioni?
M. Il nero solitamente non mi fa vedere delle cose.  Una volta mi sono fatta di mescalina ed ero per strada e potevo vedere dentro gli edifici. Vedevo cosa stava facendo la gente ma il nero non da questi effetti.
D. Molto interessante. Non lo sapevo. Allora continua, dimmi cos’è accaduto dopo.
M Mi sentivo come se ci fosse qualcuno in bagno con me. Mi sono girata ma non c’era nessuno. Sentivo questa presenza, forte e così ho dato un’occhiata nella doccia. Le mie  mani hanno iniziato a sentirsi… ricolme.
D. Ricolme?
M Piene di energia, pulsanti. La mia spina dorsale scottava. Come se ci fosse della cera bollente che stava riempiendo la spina dorsale dall’interno. E quando questa pienezza ha cominciato a fuori uscire e a passare nelle braccia, nelle gambe e… Oh stavo da dio. Era meraviglioso ma anche spaventoso, come se qualcuno avesse bussato alla porta e mi avesse fatto uscire da me stessa. Sentivo come se qualcuno stesse prendendo il mio posto e stesse osservando l’ambiente con i miei occhi. Mi sono vista uscire dal bagno, ero alla festa ma la stavo guardando dall’esterno. Ero come imprigionata in un piccolo angolo del cranio. Colui che aveva preso il mio posto era dentro di me ma era anche all’esterno. Era ovunque. Era incandescente, elettrico. Non so come spiegarlo.
D Ok. Prova solo a descriverlo meglio che puoi
M C’era questo calore e questa energia che si centra nel mezzo del corpo. E si è espanso a tutto il corpo e improvvisamente potevo sentire l’intero pianeta. Una piccola parte dellal mente non poteva vedere perchè era ancora seduta nel bagno alla festa. Il pianeta è enorme e complicato e sentivo le correnti dell’oceano, sentivo il riscaldamento del pianeta e sentivo che questo stava arrivando in superficie. Potevo sentire il fischio di una tempesta attraverso l’acqua e l’aria che fischia attraverso la neve che si scioglie. (tace)
D Continua…
M Non posso descrivere come ci si sente. Io ero in tutte queste cose. Il mondo è vasto e io lo ero  altrettanto.
D. Spiegati meglio
M. Ho iniziato a sentirmi pizzicare. Dalle strade, dagli edifici, da tutto. Mi pizzicano. Poi ho cominciato a sentire come diecimila dolorose punture di spillo. Tutto il veleno che gettano nei fiumi. I pozzi che si prosciugano. Fanno male. L’aria è piena di merda che mi ferisce. Lo odio. E’ come essere avvelenati.
D Magari il veleno era nella droga..
M Poi chi era al mio posto mi ha notato. Sa che sono io che sto avvelenando il pianeta. Sono io che sto creando queste ferite. Mi levo dal mondo così finirà di soffrire. Ma va tutto bene, questo lo posso capire.
D. Sembra quasi un’allucinazione.
M Non lo era.
D D’accordo. E…
M Cosa?
D. (sussurra qualcosa di incomprensibile)
M Scusa non riesco a sentirti
D (di nuovo sussurra qualcosa di incomprensibile)
M. Dio? Cazzo, non c’è storia. Ho sentito delle persone che hanno visto Dio dopo essersi fatti di nero. Ma l’hanno visto perchè era quello che volevano vedere. Hanno visto questa enormità, si sono spaventati e l’hanno chiamato “dio” perchè così si sentivano più sicuri e tranquilli. Ma non c’è niente di sano o di sicuro nella presenza. Bella, si, ma…non trovo la parola. Forse, spietata.
Se fosse dio, beh, siamo completamente fottuti. (ride)
D Pensi che dio potrebbe essere spietato?
M. Senti non ripetere in giro quanto ti sto per dire perchè suona un pò folle ma “la presenza” non è di questa terra. E’ un visitatore. Mio nonno, sai, aveva una fattoria in Nuova Zelanda. Ogni tanto faceva il giro e faceva fuori il bestiame malato per salvare quello sano. Ecco il compito della “presenza”. E’ qui per lo stesso motivo, per salvarci dalla malattia.
D. E noi lo siamo…
M. Si, giusto! Noi siamo il cancro e “la presenza” è la cura.
D. E questo ti fa star bene? Non ti spaventa oppure ti intristisce?
M Mi stai pigliando per il culo? Sono terrorizzata. E se tu non sei spaventato, sei matto…

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

Una risposta a “Presence is the cure…”

  1. se l’immagine ti piac epoi prenderla dal mio blog… il tasto destro non è bloccato… altrimenti la trovi su internet alla voce “urlo”…

    droga… se “noi” giovani ricorriamo ad essa un pò è colpa della società che ci circonda… che non ci soddisfa, non ci appaga.

    buona giornata!

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