Mr. Selfdestruct

Sono partita da Genova alle 9 e 19. Avevo intenzione di non perdermi molto nel tragitto. Ho fatto anche un lieve giro per le vie del Duomo. Che tristezza essere li per la prima volta senza Davide e senza nessuno con cui parlare. Sono arrivata all’Alcatraz alle due e mezza del pomeriggio. E li la fila fatta di racconti, di chiacchiere, di incontri. Ho incontrato per la prima volta uno del Gruppo. Ero davvero felice e non sono riuscita neanche ad esprimere come volevo la mia felicità per l’incontro. Si entra. L’attesa si fa spasmodica e si inizia. Non voglio spendere parole inutili sui Ladytron, banda spalla. Sarà un mio limite ma se non ci fossero le band spalla sarebbe meglio. Non le sopporto proprio, è più forte di me. Io ero li per i Nine inch nail e basta. Dopo un’ora e mezza di puro tedio in cui mi muovevo solo per tenere viva la circolazione arriva lo spettacolo vero e proprio. E si inizia con il botto: Pinion, Mr. Self Destruct, Terrible Lie, Heresy, March of the Pigs. Brividi che scorrono diretti per la mia spina dorsale, energia forte e vivificante.  Mr self destruct e Terrible lie ancora più malevole che da disco. Si va avanti, è un massacro fisico ed emotivo. Fate conto un essere di 1,58 che si muove e sembra una molla impazzita. The frail e the wretched mi lacerano e si arriva a una tra le più massacranti del set: Closer. Non posso farvi capire cosa vuol dire ascoltare questa canzone dal vivo. E’ terribilmente…”calda”. Ti prende e ti rivolta dentro. Si continua. Arriva il primo passo falso della serata: The beginningof the end. Spero per lui che non la porti più dal vivo. Brutta. Per lo meno mi è servito per tirare il fiato. Ma si ricomincia e l’impatto emotivo cresce a dismisura e ho rischiato di implodere con Eraser. Era una delle tre che avevo indicato come possibili da infarto secco e ci è mancato poco. Cantata con tutta la voce possibile. Del palco non ho visto nulla ma non importa mi arrvivavano addosso le vibrazioni sonore, erano impressionanti. Devo essere sincera: ho degli enormi buchi di memoria. Mi ricordo quello che ho sentito ma se vi dovessi descrivere cosa è stato non saprei come fare. E’ praticamente impossibile. Hurt è calata giù con tutto il suo impatto: mi ha preso il cuore e me l’ha stritolato e Head like a hole…io sono affezionata a questa canzone semplicemente per un motivo: mi ha fatto conoscere questo gruppo. Ed è bella, bellissima. Insomma sono tornata a casa grondante sudore, stanca, con la schiena a pezzi ma non avete idea della felicità che ho nel cuore. La giornata era anche una sorta di test personale: direi promossa a pieni voti.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

4 Risposte a “Mr. Selfdestruct”

  1. grande…non c’è esperienza più dilaniante della musica che ami ascoltata dal vivo e urlata in quello stato di semi trance che solo un concerto rock sa dare, nell’ultimo periodo è stata una delle terapie che ho amato di più, tornare ad ascoltare la mia musica dal vivo…urlarla…non serve spiegarlo l’importante è che tu l’abbia fatto 🙂
    Fra
    PS complimenti per aver superato il test

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