La passione secondo Peter Gabriel

Ho fatto la recensione di Passion di Peter Gabriel per il forum dei Tool. Quella che vi metto è la prima stesura che a me piace di più. Perchè è più personale, più alla Krishel.
“Mettete da parte ogni possibile idea che avete su una colonna sonora, dimenticatevi che è lo sfondo per le vicende narrate da Martin Scorsese nel film “L’ultima tentazione di Cristo”. L’avete fatto? Ora possiamo ripartire. Due coordinate per collocarlo nella storia personale dell’artista. Era appena riuscito a realizzare uno dei suoi sogni più grandi: creare una casa discografica e di distribuzione che permettesse a gente di tutto il mondo di portare la propria musica anche al di fuori del proprio paese di origine. Passion è il primo disco che esce a nome Real World. E’ un’avventura, potrebbe andare male, Gabriel ci ha investito tutti i suoi soldi e la sua credibilità artistica. La pressione è enorme, incalcolabile. Inoltre non era un periodo semplice nemmeno per quanto riguarda la sua vita privata. Passion non è il racconto della passione del Cristo ma di Peter Gabriel, sono le sue angosce profonde che si animano e si tramutano in musica rendendoci un’opera che non ha eguali nella storia della musica. “Gethsemane” è lo specchio di queste paure, inquietante e malevola; “Open” è una preghiera laica di un uomo arrivato al culmine della disperazione, aperto alla voce del Creatore; “With this love” di una bellezza e di una dolcezza infinita, quasi come l’Amore, puro e incantato, e “Passion” uno splendido confronto tra tre mondi vocali: l’anglosassone Gabriel, il senegalese Youssou N’ Dour e il pakistano Nusrat Fateh Ali Khan, mai abbastanza compianto. E si va avanti immersi in un pathos emotivo che non ti molla, un perfetto capolavoro, non mostra un momento di cedimento. Arrivi alla fine e con stupore ascolti le campane e sei felice di aver ascoltato questo miracolo. Sei soddisfatto come mai ti è capitato nella vita, senti che tutto è compiuto: “It’s accomplished”. <br/>P.S. Un certo James Herbert Keenan ha affermato in un’intervista che, se fosse il re del mondo, metterebbe una copia di questo disco in ogni casa dei sudditi…” K 2007.
Scrivere questa recensione è stato un calvario perchè è troppo l’amore che mi muove verso questo artista e ci tenevo a fare un ottimo lavoro per persone che non condividono la mia passione. Alla fine si è trattata anche della passione secondo Krishel…

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

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