Un altro anno: bye bye 2023 hello 2024

Ho iniziato il 2023 nel modo peggiore possibile, perdendo l’unico pezzo della famiglia che ancora mi era fisicamente vicino ovvero mio fratello. Ho vagato per tutto il 2023 cercando, in qualche modo, di non sentire troppo la solitudine. E se da una parte è qualcosa che mi sono scelta, perché ormai vi sono abituata in un certo senso, dall’altra ho sentito davvero forte il vuoto per la mancanza di una persona che, alla fine, comunque riempiva le mie giornate. Tralascio tutte le cose burocratiche, tutti i documenti vari che vengono richiesti dopo perché altrimenti pare che non si riesca a vivere. Ed è stancante. La famiglia dovrebbe essere lasciata in pace ad elaborare il lutto, non essere torturata con la richiesta di presentare ogni pidocchioso documento e non sembrano mai bastare. Ho passato tutto il 2023 a ricostruirmi e gli Dei sanno se ci stia riuscendo o meno. Ho chiesto aiuto a psicologi e psichiatri perché non c’è disonore a chiederlo e perché, onestamente parlando, sono arrivata ai miei 50 anni a brandelli. Ho ricominciato a leggere, grazie agli e-book e allo smartphone che ho ereditato da mio fratello. Ho una cartella su drive ricolma di libri che non mi basterà un’intera esistenza per riuscire a leggere. Sono andata a un concerto, io che proprio nemmeno ero dell’idea, indovinate di chi? Ovviamente dell’artista che definisco il mio papà musicale. Peter Gabriel. E la sua musica ha fatto davvero molto per me, mi ha traghettato in un anno che non è stato semplice.

Ho fatto anche nuove amicizie, grazie al corso per prendere il patentino ICDL – che stranamente sono riuscita a prendere entro l’anno. Anche qui ho compreso molte cose, tipo il fatto che quando vado agli esami nervosa fallisco, mentre se li faccio con calma quasi rassegnata, invece passo. Ho ripreso a fare grafica e a scrivere ma non il libro. Mi manca scriverlo ma penso che pian piano ci tornerò. Le foto che vedete sono quelle del mercatino di Natale 2023 e delle luminarie. Perché grazie a una persona che ha spirito di Natale da vendere, in qualche modo quest’anno ci ho fatto una sorta di pace. Certo dicembre è stato difficile, non dico che l’ho superato indenne ma contro ogni previsione – e grazie anche all’aiuto di mia nipote – ho fatto l’albero di Natale e ho anche messo una piccola decorazione alla porta.


Non potevo non ritrarre la bellezza delle luminarie, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, a quando sono arrivata a Genova la prima volta ed ero rimasta impressionata dalle decorazioni di luci che c’erano in giro.
Sto chiudendo quest’anno e onestamente parlando non so cosa mi riservi il prossimo. Non voglio fare propositi né auguri a me stessa perché, fondamentalmente, non ci credo molto. Ci sono delle cose che vorrei si sbloccassero, cose che vorrei si realizzassero, vedremo.
Faccio il post prima perché non so se domani riesco ad avere la mente lucida per questo. L’unica cosa che mi viene da dire è ciò che c’è nell’immagine che segue.

Buon fine anno a tutti.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.