Ieri sera mi sono vista questo film. Tutta una serie di riflessioni sono partite nella mia testa. La trama più o meno è questa: 2 ottobre 1988: era il tempo di Dukakis contro Bush. Era il tempo di Hungry Hungry Hippos e Stephen Hawking. Era il tempo dei Duran Duran e Sparkle Motion. Era il tempo di Donnie Darko, un adolescente americano che salì sulla freccia del tempo per un giretto…
2 ottobre 1988, una giornata come le altre nella vita disincantata di Donnie Darko. Ha preso le sue medicine, ha guardato il dibattito presidenziale alla televisione, e ha cenato con la famiglia. Poi avviene un terrificante incidente – inspiegabilmente il motore di un aeroplano precipita dal cielo, schiantandosi sulla casa dei Darko e distruggendo la stanza di Donnie. A seguito dell’incidente, che per poco non gli costa la vita, Donnie sperimenta un accresciuto senso di cosa significhi essere vivi, e di lì a poco, innamorati. Armato di un arcano testo intitolato “The Philosophy of Time Travel” (La filosofia dei viaggi nel tempo), ben presto Donnie scopre la propria potenzialità di dipanare i fili che tengono assieme l’universo, parallelamente alla tentazione di alterare il tempo ed il destino. Ma è tutta immaginazione di Donnie? Straordinariamente intelligente, il sonnambulo Donnie prende a casaccio le sue pillole anti-psicosi, soffre di frequenti allucinazioni, e riceve le regolari visite di Frank, una implacabile presenza soprannaturale che lo avverte: il mondo così come lo conosce Donnie finirà tra 28 giorni. Comunque, tutte queste cose sono minimi problemi per Donnie. Il punto cruciale della sua esistenza è il terrificante mondo che lo circonda – una “fantasia” tipica degli anni ’80 abbrutita dalla cultura pop, dagli eccessi materialistici, dal fondamentalismo, da un cinismo prevaricante, dalle ricette mediche e dall’ipocrisia dilagante.” Mi sono ritrovata tantissimo in questo personaggio per molteplici motivi. Primo per importanza: Donnie Darko è uno che vede al di là dell’abitudine, uno che ha delle visioni dall’impatto devastante sulla sua vita. E nessuno riesce a capire cosa sta vivendo. Secondo: non vi svelo il finale perchè voglio che ve lo vediate, se non l’avete ancora visto. Vi posso anticipare che farà una scelta cruciale, una scelta che farà la differenza. Ecco sapete quella scelta la farei anche io. Senza nessun problema. Per non tacere di tutte le riflessioni sui viaggi nel tempo per ritornare indietro nel passato e modificare gli eventi in modo che un futuro non si realizzi. Insomma in certi punti non proprio perfetto narrativamente ma vale la pena di vederlo.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

4 Risposte a “”

  1. Molto bello…l’ho apprezzato di più alla seconda visione, mi è piaciuta anche la colonna sonora, fra tutte Echo & The Bunneymen- The Killing Moon…
    Bel blog,ciao,
    Manu

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