Vi avevo promesso che vi avrei parlato di questo libro. Ho scoperto quest’autrice grazie a mio fratello Diego: mi ha regalato per natale H/H, uno dei suoi libri. E’ stato come scoprire un nuovo mondo e un nuovo modo di fare scrittura. Questo è la sua ultima opera in ordine di tempo: “Ricordi di un vicolo cieco”. Si tratta di cinque racconti per cinque personaggi che, in seguito a eventi improvvisi e dolorosi, si interrogano sul significato della propria vita e sulla possibilità di essere felici. La frase che vi ho citato giovedì proviene da uno di questi racconti. Ciò che mi ha sempre affascinato di questa autrice, indipendentemente dal fatto che proviene dal Giappone e quindi è di per se un mondo diverso, è l’abilità, la soavità con cui l’autrice dipinge con lievi pennellate i suoi personaggi e la vita che circonda loro. E’ capace di raccontare con somma dolcezza anche di argomenti seri e tristi. Insomma se non avete mai letto un suo libro vi consiglio di farlo. Anzi ve lo ordino.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

6 Risposte a “”

  1. Ho letto praticamente tutto di Banana Yoshimoto!
    Iniziai con Kitchen, il suo maggior successo, e poi tutti gli altri!
    Dieci anni fa mi appassionava, soprattutto per come trattava il tema della morte, presente in ogni suo libro, ora ho altre curiosità e preferenze, ma leggere un suo libro è sempre piacevole!:-)

  2. io ho letto Lucertola (che è una raccolta di racconti) e Tsugumi, entrambi molto belli. Lei scrive in maniera proprio “leggera” anche se non sempre racconta cose gioiose, ma malinconiche

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