Anonimo? No grazie.

Mettiamo con ordine le varie e poche cose di cui voglio parlare in questo articolo. Ancora non capisco perché continuo a insistere nel voler gestire questo posto quando, chiaramente, non interessa a nessuno leggere tranne, ovvio, ai miei cari amici. Devo anche decidere che indirizzo dare in effetti. Potrei renderlo lo sfogatoio sulle stronzate che leggo e vedo su facebook. Sì, avete letto bene, sono su facebook e… no! Non vi do il mio account. Non voglio ritrovarmi con tremila richieste di gente con cui non voglio avere a che fare, e sono stata buona. La prima cosa di cui voglio parlare è che sto ripartendo da zero, o quasi, dopo anni di grafica con Corel Paint Shop Pro. Sto ripartendo con Gimp. La questione è semplice: su linux Corel purtroppo non gira, non esiste nemmeno un emulatore che rende compatibile il prorgramma per questo sistema operativo quindi faccio prima a imparare a usare questo nuovo, per me ovviamente, programma grafico sperando di riuscire ad arrivare a livelli quanto meno accettabili Magari a fine articolo vi posto una cosuccia che ho fatto. Niente di eclatante ma… ok. Ritorniamo a bomba.
Se siete come me a contatto con i social network avrete senz’altro sentito parlare, o visto degli screen di Sararah. Come quello che io ho rimaneggiato con Gimp.
Questa app è nata per essere impiegata in ambito lavorativo – dando uno strumento di valutazione anonima sulle persone – e, ovviamente è diventato altro. E’ quel anonimo la parola chiave.
Vi tolgo subito la sedia da sotto il sedere, caso mai vi facciate delle illusioni: non mi sono iscritta e non ho nessunissima intenzione di farlo.
Semplicemente per un motivo: troppo facile tirare cattiverie in modo anonimo verso la gente. E’ l’equivalente del mantello dell’invisibilità di Harry Potter. Potete tranquillamente prendere a pugni metaforicamente il vostro Draco Malfoy, senza prendervi la responsabilità di quello che state scrivendo. Grazie al fatto che viene garantito l’essere anonimo di chi scrive. E tanti saluti al principio: “Se hai qualcosa da dirmi, dimmelo in faccia.” Io sono una persona adulta e ormai ho imparato a farmi scivolare di dosso certe cose. Mi metto però nei panni di un ragazzino, debole, privo di autostima, che cerca delle conferme anche attraverso programmi come questo. E poi dall’altra parte c’è il bullo, che gode nel prendere di mira il povero debole di turno. Con una app come Sararah ci va semplicemente a nozze. In un momento in cui, forse, c’è qualcosa da rivedere nel concetto di preservare la privacy e l’anonimato di una persona. Perché è giusto preservare i miei dati sensibili ma è sbagliato dal punto di vista etico, proteggere i vili che feriscono e inducono anime fragili al suicidio con la scusa “sono anonimo, nessuno saprà mai chi sono quando mi scaglio contro il debole.”
Invece di incentivare i piccoli cyber bulli senza palle con programmi che permettono sempre di più di commentare senza metterci la faccia o il nome, cominciamo a rivedere le basi.
Ossia: cominciamo con lo smettere di minimizzare il bullismo con frasi del tipo: “sono ragazzate.”
Cominciamo a metterci dalla parte della vittima finendola con le accuse del genere: non si sa difendere.
In un mondo civile e degno di questa definizione non dovrebbe nemmeno esserci il concetto della difesa da qualcuno o qualcosa, perché non dovrebbe nemmeno essere concepibile venire attaccati come prima cosa.
Cominciamo ad educare al diritto e al rispetto della fragilità. Siamo tutti fragili e chi pensa di non esserlo è ancora più fragile delle persone che lo ammettono apertamente.
Ma, soprattutto, cominciamo a educare e crescere degli empatici. Perché ce ne sarebbe un gran bisogno.
Forse sono esagerata ma penso che per alcuni elementi di cui mi è capitato, purtroppo, di leggere i loro commenti illuminati avrebbero bisogno del trattamento dell’episodio di Ai confini della realtà chiamato l’uomo invisibile. Vi metto il video qui sotto. Guardatelo. Sono sicura che capirete al volo.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

2 Risposte a “Anonimo? No grazie.”

  1. Ciao Krish. Non ho la minima idea di cosa sia quell’app di cui tu parli ma non mi piace per niente che una roba del genere sia lasciata alla portata degli idioti che circolano sui social.
    Quanto a me, vedrai che tra un po’ neppure io avrò “lettori”. Mi sono ritrovata, dopo un giorno o due di assenza dal web (inteso come “andare in visita sui blog altrui”) causa problemi, con la casella intasata da più di 150 mail con gli articoli dei blog che seguo…c’è gente che non so come faccia a postare cinque o sei post al giorno (!!!!) anche se la maggioranza fa copia incolla delle perle più o meno interessanti che trova nel web. Reazione della sottoscritta: ho cancellato la possibilità degli avvisi via mail, non ne posso più. Così ovviamente da me non entrerà più nessuno. Ma almeno sto tranquilla. E vedere la mia casella di posta finalmente senza mail è una vera liberazione. 🙂 <3 <3 <3

    1. Si vede che non sei più su facebook, perché era pieno di screen di gente da questa app. Non ti sei persa nulla, senti a me. Io comunque ti leggerò lo stesso. Scusami se non ti commento spesso ma non sempre ho qualcosa di intelligente da dire 😉 Spero che hai risolto i tuoi problemi, cara.

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