E’ partito da quattro bottiglie di sostanze chimiche. Le ha mescolate in laboratorio e ha creato quella che è stata definita la prima “vita artificiale”. Craig Venter, il controverso scienziato americano che da vent’anni lavora smontando e rimontando i “mattoni” del Dna, lo aveva annunciato due anni fa: “Sto per creare un essere vivente sintetico”. Ieri lo ha fatto davvero. Non sto scherzando, la notizia è fresca fresca e la potete leggere qui: Vita Artificiale. Il primo pensiero che ho avuto è stato: ci siamo. Ora non si torna indietro. E mi sono venuti in mente tutti gli scapocciamenti filosofici che mi facevo mentre vedevo la serie Battlestar Galactica. Metto tutte le riflessioni in spoiler per chi non ha visto la serie. Ma sarebbe meglio per voi se la vedeste così magari ne parliamo insieme.
Stiamo andando verso la direzione della creazione di una nuova specie. Ed è inutile che negate, inutile che la bollate come fantascienza perchè accadrà. Ci vorrà del tempo ma accadrà. Spero tanto che per allora l’essere umano sia diventato in grado di gestire al meglio i propri demoni. E soprattutto che non li riversi nella nuova specie. Ci sono tutta una serie di interrogativi etici e filosofici che forse sarebbe meglio cominciare a porgerci adesso se non vogliamo farci trovare impreparati agli eventi. We’ll see…
P.S. Per creare questo post, soprattutto lo spoiler mi ci sono picchiata un po’. Adesso posso dire di saper fare gli spoiler nel blog. Mancava solo questo all’appello.