Zuppa di vetro


Ci sono delle volte in cui mi dico che dovrei smettere di scegliermi libri volutamente assurdi. Mi ero già imbattuta in questo autore recentemente ma questo libro è ancora più assurdo del precedente. Io la trama ve la metto presa da ibs ma so già che non ci capirete un accidenti: "Il mondo dei morti è costruito sui sogni e sugli incubi dei vivi. I polipi guidano gli autobus. Dio è un orso polare. E un’autostrada intasata porta direttamente all’inferno. Già una volta Vincent Ettrich e la sua ragazza Isabelle Neukor hanno compiuto un viaggio di andata e ritorno verso la morte. Ora Isabelle porta in grembo un bambino molto speciale, che un giorno potrebbe riordinare quel mosaico in continuo cambiamento che è la nostra realtà. A meno che gli agenti del Caos non riescano a riportarla nuovamente indietro al mondo dei morti, e lasciarla lì una volta per tutte…" Il libro è scritto bene, scorre via che è una meraviglia ma in certi punti affastella trove cose e troppe nozioni tutte insieme. Non ti da neanche il tempo di riflettere sulle cose che stai leggendo. Inoltre i personaggi, a mio avviso, non sono neanche delineati bene come dovrebbero. C’è del potenziale umano enorme, oserei dire esplosivo. Invece sembra quasi che l’autore si fermi alla superficie, che non approfondisca il tratto come dovrebbe. Spero comunque di trovarne altri di questo autore, perchè è davvero divertente leggerlo.<br />