Visto che non ho niente da dire voglio condividere un tenero ricordo di infanzia. Quelli che vedete sopra sono i Barbapapà quando i cartoni animati per i più piccoli non dovevano essere per forza educativi, non dovevano insegnare qualche lingua straniera. Semplicemente dovevano raccontare delle storie. Le più dolci e tenere possibili. Cos’è un Barbapapà? E’ una sorta di personaggio gommoso, un blob, un ectoplasma solido, che ha la singolare capacità di modellare il suo corpo a piacimento. Esiste addirittura una famiglia di Barbapapà, tutti di colori differenti e di inclinazioni differenti. E tutti possono mutare forma quando e come vogliono (“…tu li vedi trasformare..”). Molti anni fa, questi strani personaggi erano molto diffusi, così come molti libri per bambini in cui i Barbapapà erano i protagonisti. Dai libri ai fumetti e ai cartoni animati il passo fu breve. Tutta una serie di oggetti per la casa si diffuse. Spazzolini, ciambelline da mare, peluches, bicchieri, biciclette e molto altro. Questo fenomeno durò per molto tempo, fino a che di loro non rimase più nulla. Barbapapà è il risultato dell’immaginazione di Annette Tison e Talus Taylor. Barbapapà in Francia è lo zucchero filato. “Barbapapà” era inizialmente il primo libro in una lunga serie dedicata ai bambini. Divenne subito un classico e un modello per i successivi, che si intitolarono “La Casa di Barbapapà” e “La scuola di Barbapapà”. Ma ne seguirono molti altri. In questi libri, si fece subito conoscere il buono e gentile patriarca, sempre impegnato alla ricerca di una compagna. Quando finalmente à riuscì a trovare Barbamamma non solo loro furono contenti. La gioia fu generale quando quest’ultima diede alla luce i sette bambini colorati: (Barbottina la scienziata, Barbaforte il forzuto, Barbablù l’astronomo, Barbabarba il pittore,Barbabellala vezzosa, Barbalalla la musicista, Barbazoo l’amante degli animali). A questo punto, la famiglia fu completa. Iniziarono così le loro avventure che riuscirono a trasmettere il rispetto della natura e che tanto affascinarono un’intera generazione di piccoli appassionati. Ogni volta che ne vedo un frammento o un’immagine mi intenerisco e mi commuovo.

6 Risposte a “”

  1. Ero davvero piccolissima, all'epoca del cartone animato.. Ricordo che, forse avrò avuto quattro anni, un giorno scavando per il giardino trovai un barbapapà nero co una tavolozza di colori in mano. Dovrei averlo in casa, ancora…ma lo sapete che la sigla è cantata da Vecchioni?Alice

  2. Sai Krishel, perchè non sono più partita? Mi hanno detto che dal bel monaco, non c'erano pc ne internt point, e allora o pensato che piuttosto di perdere un'amica come te restavo a casa. Fatto bene???un grosso bacio Fiammetta

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