Vi avevo detto che prima o poi vi avrei parlato di questi due libri. Se avete la possibilità di leggerli, fatelo. Nel primo libro l’autore narra con molto gusto delle peripezie che ha vissuto nella scelta e nell’insediamento in una fattoria in Andalusia. Attraverso tutte le ingenuità, le difficoltà, le comodità che prima si erano date per scontate (tipo l’acqua corrente in casa, un bagno pulito e agibile, un frigorifero, etc etc) e che invece li si devono ricreare da zero. Il secondo invece è il proseguimento. Si apre con la narrazione di un viaggio in piena Svezia a tosare delle povere pecore maltenute per poter guadagnare soldi da mandare in famiglia e per pagare le varie manutenzioni della fattoria e prosegue con..(questa frase dice tutto): "In quarta di copertina, sul libro – il primo – c’è scritto che sei stato uno dei fondatori dei Genesis. E’ vero? <<Be’, si>> risposi con aria imbarazzata. <<Ma ne è passato di tempo, e ci sono stato per meno di un anno. A dir la verità non mi ricordo granchè.>> Allora raccontami solo quello che ricordi.." E parte subito dopo un capitolo che si intitola "Dai Genesis al circo equestre". Perchè vedete questo signore oltre ad essere un anrratore sopraffino è stato anche uno dei primi batteristi dei Genesis quando ancora non se li filava nessuno, quando ancora andavano in giro a suonare nelle feste dei college inglesi. E il capitolo in questione è stato ispirato da Mario Giammetti curatore della fanzine Dusk da parecchi anni. Vi ricordate quella festa ad Orvieto che vi ho raccontato il settembre scorso? Lo stesso uomo che ha reso possibile quella festa, ha reso possibile anche questo libro. Grazie mille Mario. Per questo, per la bellezza di Dusk e le informazioni che ci metti, sempre molto interessanti. E soprattutto grazie per la passione che hai e che ti fa portare avanti quella fanzine, ancora, dopo tutti questi anni.

P.S. Finalmente dopo giorni che ci provavo sono finalmente riuscita superare il nono livello a ZUMA! La bimba che è in me sta gongolando. Peccato che mi sia dovuta fermare al dodicesimo livello. Va bene, non importa. Quel livello lo affronterò un’altro giorno.

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