Verdetto finale…



Questa è una foto di servizio in attesa che vi metto quella vera. Allora ieri pomeriggio ho fatto una torta semplice, semplice. Gli ingredienti? Presto detto: un vasetto di yogurt, tre vasetti di farina, due di zucchero, uno di olio di semi, due uova intere,  scorsa di limone grattuggiato e lievito vanigliato. Mettete prima yogurt, zucchero e uova e montate bene il tutto. (Io l’ho fatto con un frullino elettrico molto comodo) poi aggiungete la farina e incorporatela bene nell’impasto. Subito dopo l’olio e deve essere ben ben incorporato, l’operazione richiede un pò di delicatezza all’inizio. Unite scorza di limone, mezza bustina di lievito. Imburrate la terrina, ho usato uno stampo per ciambelle, e cospargetela di farina perchè non si attacchi nella cottura. Fuoco a 180/200° gradi circa acceso un buon cinque minuti d’orologio prima di infornare e il tempo beh quello l’ho fatto a occhio con precisione non saprei dirvi. Comunque sia la sensazione mentre stavo preparando l’impasto è stata bellissima, avevo una serenità dentro davvero incredibile. Era come se non fossi io a agire ma qualcun altro, una persona diversa, più sicura dei miei mezzi, qualcuno che non aveva fatto altro che preparare torte. E il lievito non mi ha tradito stavolta. Mio fratello però mi ha fatto la sorpresa e ha portato un vassoio di pasticcini fatti da una pasticceria vicino a casa mia, che fa anche scuola di cioccolato, e che pur essendo caro fa delle vere meraviglie per il palato. Quindi ho assaggiato la torta solo stamattina per colazione. L’impasto è venuto bello morbido e al gusto è buono. Adattissimo per essere inzuppato nel caffè. Insomma verdetto finale: direi positivo. E domani, domani…Domani Bologna.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

3 Risposte a “Verdetto finale…”

  1. Laura tetrapiloctoma: stavo aspettando il giudizio dell’uomo del monte che non è arrivato. Non mi ha dato nessuna soddisfazione anche se poi se l’è mangiata comunque. Però un “buona, mi è piaciuta” poteva dirmelo. Va beh pazienza. E’ venuta buona magari un pò semplice, però buona. La prossima volta provo ad aggiungerci le mele.

    Lo so cosa sottointendi. Sono una dannata insicura…

  2. Le torte sembra che non vengano mai esattamente come le avresti volute!

    E’ come quando gli artisti esprimono un giudizio sulle loro opere d’arte e sono troppo critici con se stessi..

    Dai non potrà essere così male!

  3. Sono più che certa che una torta ti possa venire, ma l’hai distrutta col giudizio asciutto che le hai dato!

    Le torte sono “buonissime”, oppure sono venute “così così” o “niente male”.

    E’ lievitata? era commestibile? allora è buonissima, anche se non è esattamente come la volevi tu.

    Non è venuta bene? si è bruciata? allora è così così o niente male.

    e Viene una vera schifezza (ed anche lì ci sarebbe da discutere) solo se non accendi il forno.

    Certo tesoro mio che se una delle poche cose belle della vita, una di quelle che tirano su il morale anche se vengono male me la liquidi con “L’impasto è venuto bello morbido e al gusto è buono. Adattissimo per essere inzuppato nel caffè. Insomma verdetto finale: direi positivo”, siamo prorio in alto mare.

    mi sa che è troppo tempo che non ti shakero come si deve…..

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