Questa immagine descrive perfettamente come mi sento in questo momento. Sono passati dieci giorni da quando mio fratello non c’è più. Mi sembra tutto così irreale, così… come se fosse successo a qualcun altro. La casa è tanto silenziosa ora e, nonostante io abbia pulito casa e abbia tolto molte cose che mi riconducevano ai suoi ultimi giorni, nonostante questo, trovo sempre altre tracce. Mi chiedo perché io mi senta in dovere di non crollare, di non scoppiare a piangere, come se non dovessi mostrare di provare dolore anche quando sono sola. Non dovrei sentirmi alla deriva, anzi, ma è così che mi sento. E nonostante tutti mi dicano che non sono sola, mi ci sento. Mio fratello riempiva le mie giornate, anche se forse non se n’è mai accorto, anche se forse non gliel’ho mai detto. Però credo che, ovunque lui si trovi, lo sappia. So che è preoccupato per me, per una serie di motivi di cui non voglio parlare e, per quanto io cerca di convincermi che ce la posso fare, mi chiedo se è effettivamente così.
Non riesco più ad accendere la televisione, è come se si fosse spezzato qualcosa. Ho però ripreso a leggere. Sono ripartita da libri che avevo in casa. Forse non saranno pietre miliari della letteratura ma è un inizio. Giusto per non pensare. Ma è giusto che io trovi stratagemmi per non pensare? Forse.
Mi sono appropriata del suo profumo. Un po’ perché mi è sempre piaciuto, con quella essenza forte che contraddistingue le fragranze maschili – io ho sempre odiato quelle femminili, le trovo sempre troppo dolci o alcoliche per i miei gusti – un po’ perché mi illudo, in qualche modo, che sia vicino a me. No, non è un’illusione. E’ come in quello scritto di Henry Scott Holland:
« Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. »
Sono passati più di dieci giorni.
Time Keep on slipping…
Forse sono solo troppo dura con me stessa. Grazie per le tue parole, hun.
Cara sorella, anch’io mi sento così e ti capisco. Non voglio dirti frasi sciocche e vuote perché il dolore per la morte di chi amiamo non passa mai. L’unica elaborazione per il lutto è dover accettare che chi amiamo sia dall’altra parte, vicino eppure lontano.
Ci sta il sentirsi alla deriva, il bisogno di sentirlo vicino, anche attraverso il suo profumo.
E sono felice che tu abbia ripreso a leggere.
Un forte abbraccio, pure micioso, Silvia