Sick and tired


Ma ti rendi conto di quello che fai? Ti rendi conto davvero di quello che ho bisogno? Stavo chiacchierando del più e del meno. Io ho bisogno anche di quello e tu sei partito a farmi la paternale. Scusami, non lo farò più, per te le cose importanti sono questi. Tutto serio, non un momento di svago. Hai ragione che non mi sto cercando un lavoro, hai ragione che non faccio nulla a casa e fa schifo, hai ragione che sto sempre attaccata al pc. Era il luogo e il momento per dirlo? No. Stavo facendo due chiacchiere con te, del più e del meno e tu sei partito ad attaccarmi. Scusa, non lo farò più, mi zittirò per sempre. Tanto non capisci il mio linguaggio e che parlo a fare? Di cosa potremmo parlare noi due? Di libri? L’ultimo che hai letto è quello che ti ho regalato a Natale, quello sui tifosi interisti. Musica? Non la ami come la amo io. Non sai neanche il tipo di percorso che in teoria starei facendo. Non ti interessa minimamente. Casa, lavoro, tv. Ecco il tuo mondo. Non mi chiedi mai se sto bene, se sono felice, non ti chiedi mai perchè sto sempre attaccata al pc. E te lo direi: perchè almeno trovo qualcuno che mostra un briciolo di interesse per il mio mondo, per me. E sono stufa del "eh ma tu dovresti un pò aprirti". Perchè sono sempre io a dover fare il lavoro sporco soprattutto per persone che non ci provano nemmeno? Stanca, terribilmente stanca. E nessun amorevole abbraccio che mi rende la vita più degna di essere vissuta. Dico una cosa che farà urlare molti di voi ma la penso, fatevene una ragione: troppo spesso penso che forse era meglio che non fossi nemmeno nata. Almeno per mio fratello e per mia sorella era un problema in meno. <br />
Silence legion, stay away from me…