Reflection

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“Mention this to me and mention something, mention anything, mention this to me <br/> watch the weather, watch the weather change”

Capita a volte di entrare in un blog e rimanere basiti. E’ quello che è capitato a me ieri pomeriggio mentre facevo un giro tra i blog che solitamente seguo. Sono entrata in Innerland e ho visto il titolo del post: Reflection. Ora per chi mi conosce da molto tempo sa della mia sfrenata passione per i Tool, passione che è iniziata nel 1993 attraverso il vido di Sober e che è continuata negli anni successivi. Sa che i Tool mi hanno aiutato parecchio a superare un periodo difficile della mia vita con il loro 10,000 days. Reflection è la canzone dei Tool che io amo di più in assoluto. E’ la mia canzone. Per molto tempo è stata The patient ma alla fine mi sono arrivate le vibrazioni di questa. Capite che entrare e trovare un post che ha questo titolo mi ha lasciato con una sensazione addosso difficile da descrivere. Mi aspettavo parlasse di lei. Riyu questo post è per te. Disposition e Reflection sono legate a doppia mandata. Entrambe evocative al punto giusto, entrambe suscitano in me immagini e sensazioni dal profondo che non possono essere spiegate, non possono essere raccontate. Vengono dall’altrove, vengono da una Krishel persa chissà dove, chissà quando o semplicemente ritrovata. Chi può sapere davvero cosa accade? Osservi cambiare il tempo e, nello stesso tempo, tu non sei più lo stesso. Watch the weather change…

So crucify the ego
Before it’s far too late
To leave behind this place so
Negative and blind and cynical

And you will come to find
That we are all one mind
Capable of all that’s
Imagined and all conceivable
Just let the light touch you
And let the words spill through
Just let them pass right through,
Bringing out our hope and reason.

Before we pine away…