Poesie del quotidiano

 

Ho avuto modo di visionare il film Paterson, un’opera incantevole che ho recensito per Over There assieme alla mia socia Silvia. E’ un film di una poeticità pazzesca, sconsigliato alle persone che odiano le cose lente, consigliatissimo alle anime sensibili. Una delle cose che mi ha colpito di più di quel film sono ovviamente le poesie. Che sono poesie del quotidiano, di cose di tutti giorni viste però sotto la luce di una persona che non si è abituata alla realtà. Uno dei momenti in cui io mi trovo più spesso a scrivere, carta e penna, è proprio mentre sto cucinando. Ho scritto in questo modo pagine della saga di fantascienza, recensioni e oggi, chissà perché mi sono ritrovata a fare un esperimento. In fondo è proprio per questo che ho iniziato a scrivere poesie, come esperimento per vedere se ne ero capace. E per un buon periodo di tempo è stata la mia forma di espressione preferita. L’ho abbandonata perché erano istantanee di momenti depressivi e ho preferito tralasciare. Oggi però questo esperimento, ricalcando le orme di Paterson.  Lo lascio qui. A voi giudicare se piace oppure no. Come mio solito, io non sono mai convinta di quello che faccio o di quello che scrivo. Un giorno dovrei riuscire a capire da dove arriva questa mia tendenza a sminuire tutto quello che faccio. Ma forse questo potrebbe essere materiale per un altro post. O forse no. Non è che debba essere tenuta a scrivere tutto. Per favore, se passate di qui, fatemi sapere se vi piace, cosa ne pensate. Non so perché ma non riesco ad avere commenti. E’ come se questo posto fosse invisibile.
“Fiammiferi
Un enigma in scatola.
Alcuni devi trattarli con forza
e la fiamma arriva stentata.
Altri, invece, richiedono dolcezza
o assisti all’esplosione.
Le creature non sono diverse.
Aggressività per difendere spazi.
Dolcezza per non vederle ruggire.
Equilibrio anelato.
Incertezza.
L’universo è l’arcano in uno scrigno.” K. 30/03/17