Pearly gates

Si ringrazia Stephanie Pui-Mun Law per la splendida immagine

Premetto: sono le mie impressioni a caldissimo. Non sono razionale, ma tipicamente viscerale. Non riuscirei a essere razionale neanche se ci provassi. Non chiedetemelo nemmeno.

Non aver paura. Io so che questo è uno dei più bei giorni che abbia mai vissuto…
Con queste parole si chiudeva In rainbows parte uno e da qui riparte la parte due con un richiamo forte musicale al brano precedente in Mk 1. Il messaggio è chiaro, lampante: non considerate i due dischi come entità separate ma come un’unica entità. Detto questo la prima impressione che ne ho ricavato è che ci troviamo di fronte a suoni e a un modo di cantare tipici degli anni settanta. E’ sin troppo chiaro fin da Down the new up. Yorke qui sembra dire ai suoi innumerevoli imitatori, alle band che si sono ispirate al gruppo: “ora vi faccio vedere come voi non sarete mai”. Idealmente è un proseguimento della precedente Videotape: la morte non è la cessazione della vita ma un percorso, una nuova fase: “lasciate che la luce vi permei”. Tutto è compiuto. Avevo aspettato per così tanto tempo, ce ne hai messo di tempo per venire al mio cospetto. Go slowly è un’altra di quelle preziose ballate tipiche di questo gruppo. Thom Yorke canta con una voce bellissima. E’ una di quelle canzoni per cui ringrazi la Dea di aver la possibilità di sentirla. Toccante, sognante. Alla mente mi richiama… Cat Stevens?? Possibile? Si continua con Mk 2, intermezzo etereo e poi Last flowers. Passato musicale dei Radiohead e passato musicale tout court che si fondono per un brano dolcissimo. “Ti prego voglio parlarti, solo questo. Siediti, ascolta e non interrompere”.  Up on the ladder richiama certe atmosfere tipiche di Kid A e Amnesiac. Una sorta di equilibrio tra le parti. Se la prima parte mi sembrava molto solare, tranquilla, più serena che in passato la seconda richiama tutta l’oscurità a cui ci avevano abituato finora. Deliro: giorno/notte, vita/morte. Dualità? Così sembra. Ho bisogno di una risposta. Cosa trovo dall’altra parte? Sto scalando la piramide verso l’aldilà. Cosa ci troverò? L’incedere di Up on the ladder è sinuoso, accattivante e in sottofondo sembra esserci un suono simile al codice morse…Sos…qualcuno vuole rispondere? Bangers n Mash è come Bodysnatcher: mi ci vorrà del tempo per capirla e accettarla del tutto. E’ una tirata acidissima, a tratti irritante per le mie orecchie. Scherzosamente mi vengono in mente telefilm polizieschi tipo Shaft o simili. Si. Ce la vedrei molto bene come colonna sonora…Avviso: tempo quattro minuti e finisce tutto. E non ci credi. Deve essere un’incubo ora mi sveglierò. Ma questo è il tuo avvertimento. Quattro minuti e finisce tutto. Perchè?? Il brano è un delizioso commiato. Minimale, pacato, dolente. In definitiva cosa dire di In rainbows che non ho già detto? E’ straordinario: a partire da tutta l’operazione imbastita fino alla realizzazione finale. I Radiohead hanno trovato finalmente la propria maturità. Oh si. Tutto è compiuto. Si, si, è così.<br /> Everything is in its right place…

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