Parsley, sage, rosemary and thyme…


Certi brani hanno un forte potere evocativo. Provengono da qualche recesso dimenticato del tempo, un luogo in cui non hai vissuto e non hai visto eppure ti risulta così vivido e così familiare. E’ il caso di Scarborough Fair di Simon & Garfunkel. Ho scelto volutamente questa versione, ce ne erano di migliori ma nessuna aveva in sottofondo quel fruscio tipico della puntina sul giradischi a me molto caro. Questo brano ha il potere di riportarmi indietro ad antiche fiere, antichi mercatini in cui erano gli aromi del timo, del rosmarino e di altre spezie a far da padrone su tutto. Non mi stupirebbe affatto si trattasse di un canto tradizionale rieditato da questa coppia. Mi fa pensare immediatamente alla campagna inglese. O alla classica fiera di S. Pietro e Paolo che avviene ogni anno a Genova. Solo che una volta per me aveva un fascino incredibile: si aspettava questa ricorrenza come l’inizio delle vacanze estive, con i banchetti dove potevi trovare di tutto e la sera, alla fine un meraviglioso spettacolo pirotecnico. Vi ho  mai detto che adoro i fuochi d’artificio? Adoro il rumore che fanno quando li sparano nel cielo, la mia mente ama immaginare dei grandi batteristi nel cielo a costruire una ritmica suggestiva, piena di suoni, luci e colori. Non so quando tutto questo si è perso, quando il fascino per questa ricorrenza è venuta meno. Forse non sta nella festività in sè ma nell’occhio di chi guarda. Non ci penso ora. Sono immersa nelle note di questo cantico antico. Immersa come sono nelle immagini che riesce a evocare. <br />
Sapete riesco quasi a sentire l’aroma delle spezie…