Parole, parole. Parole!


Il primo l’ho letto ieri nel tragitto verso la biblioteca mentre il secondo invece l’ho iniziato ieri e conto di finirlo lunedì. Vi avevo già parlato di questa autrice. L’avevo beccata per caso intervistata da Volo diversi mesi fa e mi aveva colpito per la sua vitalità e la sua intelligenza. Mi aveva anche impressionato favorevolmente per la sua "necessità" di scrivere almeno tre o quattro ore al giorno ed questo suo fuoco sacro era evidente per chiunque sapesse vederlo. Mi ero ripromessa di leggere qualcosa di suo. Mi sono trovata di fronte alla seconda scrittrice che riesce a ritrarre anche gli eventi più strani e atroci con una levità espressiva davvero unica. (la prima è stata la Yoshimoto, di cui ho già parlato ampiamente).  La trama di Antichrista è questa: «"Antichrista": un titolo che già anticipa il senso di un racconto che ancora una volta presenta la personalità multiforme della sua autrice. Protagoniste due giovani donne: Christa ragazza bella, brillante, libera, intelligente e terribilmente bugiarda, contrapposta all’amica Blanche, mite, timida e bruttina che inizialmente vede nell’amica l’esempio luminoso e brillante da seguire e che gradulmente si accorge come dietro quella facciata si celi una vera Antichrista. Ma chi sarà la vincitrice finale di un rapporto vittima-carnefice che degenera sino a una guerra dichiarata del male contro il bene? Una storia incentrata sul rapporto sadico (e masochistico) di due adolescenti che ha dichiaratamente diversi elementi autobiografici.» mentre quella di Il dizionario dei nomi: «Se il nome di una persona ne influenza il destino, allora quello della piccola Plectrude non potrà che essere straordinario. Nata in prigione da un’uxoricida, allevata dopo il suicidio della madre da una zia che la preferisce alle sue stesse figlie, sembra destinata a un futuro prodigioso. Misteriosa ed enigmatica come una dea, bella come una principessa delle fiabe, sicura come una creatura di intelligenza superiore, inizia la sua vita a passo di danza, inconsapevolmente avvolta dall’ombra del suo passato tragico e violento. Armata di una volontà di ferro, diventa una promettente ballerina. Poi, la caduta. Un rovinoso incidente le impedisce per sempre di danzare. Ma la vita ha in serbo altre sorprese per lei.» Questo inoltre serba delle vere perle delle citazioni che mi hanno sopreso davvero favorevolmente. Hanno coccolato la lettrice accanita che è in me: «Esiste una sola chiave d’accesso al sapere, la chiave del desiderio» «Indubbiamente ciascun essere ha, nell’universo dei libri, un’opera che lo trasforma in lettore, posto che il destino favorisca tale incontro». Il mio libro è stato "Il mattino dei maghi" di Pawels e Bergier. Mi ha fatto capire che nell’universo c’è molto di più di quello che raccontano di solito. Ora mi faccio gli affari vostri e vi chiedo: qual’è il libro che vi ha trasformato in lettori accaniti? Potrebbe essermi utile per la prossima caccia..<br />
P.S Entrambe le trame provengono da ibs.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

3 Risposte a “Parole, parole. Parole!”

  1. In effetti rare sono le scrittrici che possiedono la forza della Nothomb. Sorprendente, mai banale, anche dopo più di venti libri pubblicati.

  2. Grazie del commento =)

    Era da un po’ che sbirciavo nella tua casa, a dire il vero. Ma non avevo mai avuto la giusta scintilla d’ispiratio per commentare…

  3. Il libro che mi ha trasformata in lettrice l’ho conosciuto in giovane età ed è “La Storia Infinita” di Ende. Un capolavoro davvero unico, che penso conoscano pressoché tutti, che ho letto per la prima volta all’età di 11 anni, e poi ho riletto innumerevoli volte, penso siano tra le 15 e le 20. Scritto in modo esemplare, ma soprattutto incredibilmente creativo, originale, fantasioso. Il libro che ha fatto nascere in me la voglia di leggere e ha fatto rinascere quella di comporre anch’io storie, o almeno provarci.

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