On writing


Dal tutorial Azyam trovato su Maidiregrafica.it

Cercando la ricevuta del versamento ICI dell’anno scorso mi sono imbattuta in una lettera che ho scritto e non ho mai spedito.Odio vestire i panni della vecchietta che dice “ai miei tempi” ma penso che questa sia una di quelle cose che le nuove generazioni forse non sono capaci di asssaporare. Voi lo sapete, ho tremila strumenti per comunicare. Ho due blog, partecipo a diversi forum di carattere musicale e no. Se devo affidare la mia anima e i miei sentimenti, niente è più efficace della vecchia carta e penna. E’ come se, solo ascoltando il lieve rumore della penna sul foglio, io per magia  riuscissi a districare l’immenso e intricato groviglio dei miei pensieri. E quando mi imbatto in una persona che penso possa essere di quelle speciali il groviglio diventa multidimensionale.  Chiedo alle vecchie generazioni, quelle che mandavano lettere – quelli che conoscono bene il sapore dell’attesa della ricezione e della risposta – vi è capitato mai di scrivere una lettera e non spedirla? Quanta passione, quanta anima c’era dietro a queste lettere? Ho riletto quella lettera che ho trovato stamattina e mi sono rivista con gli occhi di allora, di quando l’ho scritta. Era una lettera di scuse che il destinatario non ha mai ricevuto. Ho provato un sentimento di tremenda tenerezza, avrei voluto abbracciare quella piccola donna che vergava a fatica le parole sulla carta. Penso che con le e-mail sia diverso. E non hai nemmeno il tempo di prepararti alla risposta perchè tutto avviene in un battito di ciglia o anche meno. Chiamatemi antica ma penso che affiderò ancora i miei sentimenti alla vecchia carta e penna e alla sua magia.<br />