On writing


Dal tutorial Azyam trovato su Maidiregrafica.it

Cercando la ricevuta del versamento ICI dell’anno scorso mi sono imbattuta in una lettera che ho scritto e non ho mai spedito.Odio vestire i panni della vecchietta che dice “ai miei tempi” ma penso che questa sia una di quelle cose che le nuove generazioni forse non sono capaci di asssaporare. Voi lo sapete, ho tremila strumenti per comunicare. Ho due blog, partecipo a diversi forum di carattere musicale e no. Se devo affidare la mia anima e i miei sentimenti, niente è più efficace della vecchia carta e penna. E’ come se, solo ascoltando il lieve rumore della penna sul foglio, io per magia  riuscissi a districare l’immenso e intricato groviglio dei miei pensieri. E quando mi imbatto in una persona che penso possa essere di quelle speciali il groviglio diventa multidimensionale.  Chiedo alle vecchie generazioni, quelle che mandavano lettere – quelli che conoscono bene il sapore dell’attesa della ricezione e della risposta – vi è capitato mai di scrivere una lettera e non spedirla? Quanta passione, quanta anima c’era dietro a queste lettere? Ho riletto quella lettera che ho trovato stamattina e mi sono rivista con gli occhi di allora, di quando l’ho scritta. Era una lettera di scuse che il destinatario non ha mai ricevuto. Ho provato un sentimento di tremenda tenerezza, avrei voluto abbracciare quella piccola donna che vergava a fatica le parole sulla carta. Penso che con le e-mail sia diverso. E non hai nemmeno il tempo di prepararti alla risposta perchè tutto avviene in un battito di ciglia o anche meno. Chiamatemi antica ma penso che affiderò ancora i miei sentimenti alla vecchia carta e penna e alla sua magia.<br />

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

4 Risposte a “On writing”

  1. Ah, Krishel quante lettere di carta sono partite e quante sono rimaste nel cassetto!Forse, se l’impulso di fare click-invio fosse stato frenato dal tempo di piegare il foglio, ri-spiegarlo, leggerlo e rileggerlo, poi accantonarlo, nell’attesa di uscire, comprare il francobollo, cercare una cassetta per le lettere e via posticipando, tanti errori non sarebbero stati commessi.Ma anche tante istintive decisioni (poi rivelatesi giuste) non sarebbero state altrettanto risolutive.Aglaja, a cavallo tra la stilo e i pixel 

  2. Uhhhh..come ti capisco……Quante lettere ho scritto non lo so più nemmeno io….E mi piaceva un sacco scegliere la carta da lettere adatta al momento…alla persona….all’umore……eh sì.certo siamo più immediati,ma cosa si è perso!!

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