Nei miei panni


Vorrei parlarti delle cose che mi hanno portato a soffrire in passato, ma persino il Signore arrossirebbe..
Gli innumerevoli banchetti distesi ai miei piedi, i frutti proibiti da mangiare…Ma il tuo cuore farebbe accelerare i battiti. Adesso non sto cercando assoluzione o perdono per le cose che faccio. Ma prima che tu giunga a qualsiasi conclusione prova a metterti nei miei panni. Ripercorrerai le mie stesse orme e manterrai gli stessi impegni che ho preso. Se proverai a metterti nei miei panni. Prova a metterti nei miei panni. La moralità aggrotterebbe le sue ciglia e la decenza guarderebbe dall’alto in basso. Il fato ha fatto di me un capro espiatorio ma prometto adesso, mio giudice e giurati. E le mie intenzioni non sarebbero potute essere più pure. Il mio caso è facile da considerare. Non sono in cerca di una coscienza più pulita o di pace interiore dopo quello che ho passato. E prima di parlare di qualsiasi pentimento, prova a metterti nei miei panni. Ripercorrerai le mie stesse orme e manterrai gli stessi impegni che ho preso. Se proverai a metterti nei miei panni. Prova a metterti nei miei panni. Adesso non sto cercando assoluzione o perdono per le cose che faccio Ma prima che tu giunga a qualsiasi conclusione, prova a metterti nei miei panni. (Libera traduzione del testo dei Depeche Mode)<br />

A volte manca la comprensione dell’altro. Mettiti nei miei panni e vedrai che farai gli stessi errori che ho fatto io e ripercorrerai il mio stesso cammino. Ma è facile troppo facile puntare il dito, giudicare, mettere il marchio di infamia senza nessuna possibilità di redenzione o di comprensione. E cala il silenzio. Quel maledetto silenzio che tende ad atrofizzare qualsiasi comprensione tra persone che si sono amate. In tutti i modi possibili.
I miei criceti hanno messo il boost…

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

3 Risposte a “Nei miei panni”

  1. Quello che si chiede spesso è più comprensione ma talvolta mi domando se i primi a non voler comprendere siamo in verità noi stessi..

    Che dilemma..

  2. Non sai quanto io sia d’accordo, Aglaja.

    E quanto io abbia sofferto per l’ultima separazione da una donna che ho tanto amato, e quanto sarebbe stato meglio scomparire l’un l’altro.

    Il silenzio, il tempo e la pazienza, questo serve, per far maturare quell’uva ormai avvizzita, tanto da farci gustare, poi, un passito dolce, di ricordi.

  3. “E cala il silenzio. Quel maledetto silenzio che tende ad atrofizzare qualsiasi comprensione tra persone che si sono amate”.

    Meglio il silenzio, definitivo, che le parole crudeli che cancellano quelle d’amore.

    A.

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