Maledetta primavera



A me la primavera fa male. A dir la verità è sempre stato così. Mi mette un sonno incredibile addosso e non ci posso fare nulla. E mentre Madre Natura si risveglia io invece marcio in direzione ostinata e contraria. E ripartono anche i resoconti, i dare e avere della vita con tutto quello che ne consegue. Il che mi rende ancora più stanca e più desiderosa di chiudere gli occhi e dormire…. all’infinito. Le cose sono due: o trovo un rimedio oppure diventerò ancora più una drogata di caffè. Per il resto ho tutta una serie di riflessioni dentro ma non ho neanche troppo la forza di tirarle fuori. Ho appena finito un bellissimo libro sulla vita di uno sciamano. C’è un concetto che ricorreva in tutto il libro: il concetto del ritorno a casa. Un concetto che mi è molto familiare visto che ci  ho creato apposta la viaggiatrice silente per parlarne. La conclusione è che… non c’è una conclusione nel libro. Perchè l’autore è ancora vivo e sta cercando di integrare quanto ha imparato con la vita di tutti giorni in un mondo che rispetta pochissimo Madre Natura. Tranquilli non vi attaccherò il pippone sul fatto che stiamo distruggendo il pianeta, che stiamo andando contro natura – come se fosse possibile poi una cosa del genere – e cose di questo tipo. Alla fine non mi interessa neanche che la gente che passa di qui occasionalmente capisca. Non è mio karma. Forse la cosa che mi ha messo in crisi in questi giorni è stata questa: ho un amica, coetanea, che presto diventerà mamma. Da una parte sono felice per lei. Dall’altra parte, è l’ennesimo campanello. E’ l’ennesima voce che mi dice: "stai sprecando il tuo tempo, non durerai in eterno, il tuo stato attuale non durerà. Non hai costruito nulla per te, non hai niente in mano.  Hai intenzione di continuare così?" E questo mi porta a partecipare poco. Ma non lo faccio perchè sono davvero disinteressata, lo faccio perchè semplicemente perchè è il mio modo di reagire abituale. So che leggerai, non ti offendere se ti sembrerò distaccata.<br />
Ok ragazzi l’angolo depressione è finito. Non voglio avere nessuno sulla coscienza.
Continua l’attesa per Sound of the universe. Penso che questo disco mi entrerà nell’anima e nelle vene. Too wrong….
P.S. Per neve: non mi sono spiegata forse. Il figlio di quella mia amica è arrivato dopo che lei ha fatto un percorso. Un percorso che non ho avuto perchè, finora, sono stata alla finestra a guardare. Ora non mi fraintendere. Un figlio è per ora quanto di più lontano dalle mie aspirazioni. Prima ci sono trovare il senso della mia esistenza, trovare il mio posto nel mondo. Perchè finora tutti i segnali, persino la mia cosiddetta famiglia, mi dicono: che io esisto o no non fa nessuna differenza. Anzi forse sarebbe un problema in meno. Poi trovare la persona giusta. Ma devo essere io per prima a diventare giusta per qualcuno e adesso non lo sono nemmeno per me. Qui sta racchiuso il mio "sto perdendo tempo". Per ora desidero solo capire, dare risposta almeno a qualcuna delle mie domande. Non dico a tutte, non pretendo tanto, ma semplicemente ad alcune…