L’illusionista

Avevo promesso che per Natale avrei dedicato del tempo al mio lato bambino. Quel lato che nonostante tutto rimane incantato da certe cose, e riesce ancora a provare meraviglia. Complice una conversazione su skype e la scoperta, per caso ma forse non per caso, di un piccolo gioiello di animazione francese. L’illusionista è uscito in Francia nel 2010 e, in Italia pochi mesi dopo. La storia, che inizia nella Francia del ’59, illustra la dura carriera artistica di un anziano illusionista francese che non riesce mai a raggiungere il successo. I suoi spettacoli non sono in grado di meravigliare il pubblico delle grandi metropoli, sempre più esigente. L’unico vero riconoscimento gli viene da un pubblico di sempliciotti di uno sperduto paese delle Highland scozzesi, ove i numeri di magia dell’uomo catturano l’animo di una ragazza che, credendolo un vero mago, decide di seguirlo sino a Edimburgo. Qui, l’uomo cercherà in tutti i modi di continuare a farla credere nella sua magia, trovandosi però davanti a situazioni imbarazzanti e a grossi sacrifici. Intanto, la ragazza cresce e, intorno a loro, il mondo sta mutando. Il potere all’immaginazione, dove la parola è quasi assente e quando è presente è indice, da la cifra del posto in cui i personaggi si trovano. I disegni sono magnifici, la narrazione silenziosa e poetica che tocca il cuore. E’ un tocco lieve, non eclatante, non chiassoso, c’è una dolente meraviglia che permea tutta l’opera. E il finale… non ho potuto fare a meno di pensare a “Vecchio Frac” di Modugno. E’ davvero strano a volte il percorso con cui le cose si accavallano nella mia testa. Consigliato agli animi sensibili. Vi piacerà molto.