Il fatto di non avere internet a casa mi ha fatto riprendere in mano carta e penna. E mi sono messa a scrivere. Penso che i destinatari delle mie missive non si aspetteranno assolutamente di ricevere le mie lettere. Sono tante le cose che mi chiedo e tante le cose che penso. Tra cui spero di non risultare invadente o oppressiva. E’ la mia ossessione. Era una sensazione che non provavo da tempo. E le parole che ho scritto sulla carta rimarranno tra me e il mio interlocutore. E io non me le ricorderò senz’altro. Spero solo sia una piacevole sorpresa. Per il resto non ho molto da dire. E’ S. Pietro e Paolo e finita la mia ora qui me ne andrò alla Foce a vedermi i banchetti che allestiscono ogni anno. Spero di trovare qualcosa ma anche se non lo trovassi, fa lo stesso. Sarò di nuovo io e la mia musica. Una di quelle sensazioni che non provavo da troppo tempo. Però potrebbe sbrigarsi il tecnico a chiamarmi per non dover cedere in tentazioni assurde. Manca poco meno di due settimane a Roma. Ed è destino che intorno all’undici luglio debbano succedere cose importanti per me…
beh è bello no ? tu e la tua musica sottoforma di vita quotidiana … bacio
Ma che belle le lettere, ma vuoi mettere l’emozione di trovarne una, inaspettata, fra la posta?!
La parola scritta, con la penna beninteso, ha una forza diversa, più forte a volte di quando parliamo.
L’importante è far sempre ciò che ci detta l’istinto, essere semplicemente se stessi…
Non aver paura di risultare oppressiva, chi lo pensa di sè in genere non lo è mai.
Le persone oppressive spesso neppure se ne rendono conto!
Un abbraccio!