La casa del sonno

Dopo essermi picchiata con l’immagine della copertina perchè ho fatto una scansione con una risoluzione assurda (volevo solo che l’immagine venisse bene.. ok Laura hai ragione sono una maledetta perfezionista ma solo per il blog) ora vi parlo del libro che sto leggendo. Ho deciso di dare una seconda possibilità a questo autore e devo dire che non sono stata delusa. "Protagonista indiscusso de "La casa del sonno" è un centenario immobile di Ashdown, una costruzione in pietra intorno alla quale finiscono per gravitare i destini dei personaggi del romanzo. La storia è articolata su due distinti livelli temporali che si intrecciano di continuo creando un gioco ad incastri condotto sempre in modo impeccabile. Coe comincia presentandoci i personaggi da studenti, agli inizi degli anni Ottanta, col loro bagaglio di sogni, passioni e stranezze: da Gregory – che studia medicina e spia il sonno degli altri – a Terry – studente di cinema, che dorme quattordici ore al giorno e sogna di dirigere un film con cinquant’anni di riprese -, da Veronica – una femminista gay appassionata di teatro – a Sarah – che confonde i suoi sogni iperrealistici con gli eventi veri e propri -, fino al timido Robert – innamorato in modo irreversibile di Sarah e disposto a tutto per conquistarla -. Dodici anni dopo i ragazzi sono diventati adulti, e sono profondamente cambiati: le vie del destino li riportano tutti verso la vecchia casa di Ashdown, diventata un importante centro di ricerche sul sonno e diretta da Gregory: vi ritorna Terry, diventato un noto giornalista cinematografico freelance ma incapace di dormire da anni. Ed alla fine vi convergeranno anche le strade di Robert e Sarah, in un notevole finale a sorpresa, stupefacente assioma su dove è possibile spingersi in nome dell’amore." Parole di  Paolo Boschi. Devo notare però una costante nella sua narrativa: la descrizione di un personaggio totalmente incapace di fare i conti con il calore umano. C’è sempre una sorta di freddezza emotiva, quasi come se l’autore descrivesse i sentimenti non da persona totalmente e personalmente coinvolta ma da entomologo. Sono solo all’inizio del libro e magari è solo una mia prima impressione. Comunque a parte questo ho fatto bene a dargli una seconda possibilità perchè mi sta prendendo e non poco.

8 Risposte a “La casa del sonno”

  1. Vedo che hai letto esattamente i libri che mi mancano di Coe.Adoro il suo stile, la sua ironia, la sua caratterizzazione dei personaggi e degli ambienti: "la casa del sonno" è sul comodino in attesa di un attimo di tempo. Non vedo l'ora 🙂

  2. Ciao! Innanzitutto mille grazie per la visita.Anch'io devo conoscere Coe (sul comodino, "La famiglia Winshaw") e le impressioni degli altri lettori sono graditissime!A presto,Simo

  3. Anch'io spesso sono piuttosto critica quando leggo, anche le prime pagine ma credo che valga sempre la pena approfondire il seguito e che solo alla fine si possa giudicare adeguatamente ciò che l'autore vuole comunicare…

  4. Adoro i blog come il tuo, quello libridinoso di Simo, Ozia di Aramcheck e altri ancora, dove si raccontano e si vivono i libri. Grazie da una lettrice con meno tempo di un tempo :-)A.

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