L’incantatrice

Erano passati diversi giorni prima che la viaggiatrice silente riuscisse a trovare l’accesso per una nuova dimensione. Le aveva tentate tutte, invano. Pareva essersi persa in un dedalo di vie e di apparenti direzioni. Porte illusorie che promettevano ogni sorta di delizia per menti sopraffine. L’inganno era ben orchestrato e la povera viaggiatrice dovette faticare non poco a resistere. Gli ingannatori ricorsero ad ogni arma anche a quella più sottile: usarono persino i suoi stessi ricordi. All’improvviso l’accesso le si mostrò in tutta la sua bellezza. Esausta la viaggiatrice si lasciò cadere all’interno e venne catapultata in un mondo dall’aspetto decisamente invitante. Sembrava un vero paradiso: alberi carichi di ogni frutto cresciuto con sapienza e armonia, fiori dai colori sgargianti da indurre allegria e serenità a chi aveva l’onore di quella visione. Un’aroma lontano fatto di spezie e altre mille fragranze che accese nella mente della viaggiatrice un ultimo ricordo di un evento mai vissuto. Lentamente si avvicino irretita dalla voce che le sembrava così familiare e nello stesso tempo estranea. Da lontano una sagoma danzante intorno a un calderone e sembrava dire: "Più vicino, vieni vicino a me". La viaggiatrice silente avanza incerta e la sagoma lontano prende forma di un’incantatrice dai modi suadenti e dai passi leggiadri. Più vicino e finalmente può guardare l’incantatrice negli occhi. Con immenso stupore ancora una volta la viaggiatrice silente si ritrova a fissare il suo stesso volto in un’espressione che ancora non aveva conosciuto. Fissa in un istante che ben conosceva eppure non aveva ancora vissuto…

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