Just listen.


Quando dico che devo poter immedesimare in qualche personaggio di un libro non intendo dire che devo sentire quello che sente il personaggio, altrimenti non mi godrei la storia. Intendo dire che devo potermi immergere completamente nella storia. Altrimenti non c’è gusto. Deve accadere un pò come stamattina: ero così intenta nella lettura che a momenti perdevo la fermata dell’autobus. E non è la prima volta che mi accade. Quando avviene questa magia, eh beh signori sono davvero dei bei voli mentali. Oggi ho ripreso ad ascoltare il disco di Julia Kent, Delay e la sua atmosfera mi ha riportato alla mente la dolcezza e la forza della mia Hitomi. Per quanti ancora non lo sapessero: c’è un’altro anime a cui sono legata in modo particolare. Forse di più di Evangelion e di Rei: Il cielo di Escaflowne. Hitomi è la protagonista di questo anime. E potrete capire il perchè cliccando sul link che vi ho dato. Ma non è questo quello di cui volevo parlare. Questo anime ha fatto presa non solo per la sua infinita poesia ma anche per una colonna sonora sognante. Pensavo non fosse possibile ritrovare la stessa ddolcezza e la stessa poesia ma mi sbagliavo: l’ho ritrovata nel 2007 con Delay e Julia Kent. Spazzate dalla mente qualsiasi pensiero e andate con la mente nella sala d’attesa di un aeroporto. Una violoncellista si annoia in attesa del suo aereo da prendere e così accenna delle arie con lo strumento. Per tenersi allenata, per non sentire la tensione del concerto che a breve dovrà eseguire, per non sentire incessanti e noiosi i minuti dell’attesa che passano. E ne esce fuori un’opera dolce, forte, particolare. E’ come l’intera umanità in viaggio, non sai mai chi ti ritroverai ad osservare. C’è chi osserva con lentenza gustandosi la varietà umana, l’unione e incontro di colori, personalità, vestiti, profumi; la fretta e l’urgenza di arrivare in tempo per la partenza, l’eleganza dello staff del personale. “Delay” è stato registrato nel corso di un anno – o quasi-, a casa, nei momenti di pausa tra i viaggi e gli spostamenti. Dopo aver suonato troppi anni con altri, Julia si sentiva pronta, sentiva l’esigenza di fare qualcosa completamente da sola; è quindi lei sola ad aver composto e suonato i brani dell’album. Il titolo, “Delay”, significa sia attesa, sia ritardo, ed esprime infatti sia il viaggiare, sia il tempo occorso per la registrazione. Fatevi un favore: chiudete tutto, zittite tutto, accendete lo stereo o il lettore e godetevi questa meraviglia.<br />

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.