Ispirata da Timetable vi racconterò qualcosa della persona che in questo momento mi manca di più: mia madre. Era la classica donna nel vero senso della parola. Sempre impeccabilmente vestita, non filo dei capelli fuori posto, orecchini, garbatamente truccata, i suoi sentimenti erano espressi con un modo di fare pacato e sicuro ma non meno vivo e forte. Conduceva la casa con un piglio deciso, sapeva sempre esattamente quello che voleva. E non stava mai con le mani in mano: se non cucinava o stirava o leggeva, dipingeva o ricamava, o sferruzzava a mano. Molte volte ho visto uscire dalle sue mani dei veri e propri capolavori. Però il suo talento maggiore era quello di madre: lei adorava i bambini ed era pienamente ricambiata. Sembrava che i bambini, soprattutto i neonati, sentissero la sua profonda bontà e la sua dolcezza. C’è una scena che ricordo con sommo gusto: Chiara, mia nipote più piccola, nata da pochissimo che stava piangendo disperata e mia sorella che non sapeva più a che santo votarsi per calmarla. Mia madre le dice: "fammela prendere in braccio". Dopo pochi secondi la piccola si calma e si addormenta. Ricordo ancora con sommo divertimento l’espressione basita di mia sorella e la domanda: ma che hai nelle braccia il sonnifero?  Lei è la persona che mi manca più di tutte. Mi mancano le nostre chiacchierate; mi manca il guardare insieme le sfilate di moda in televisione e bearmi il suo sguardo clinico, da vera stilista, fisso sui modelli; mi manca vederla sferruzzare; mi manca anche arrivare a casa e accorgermi che lei aveva rivoluzionato la disposizione del mobilio in una stanza, era capace anche di questo; mi manca la sua visione del mondo così fiduciosa verso il genere umano eppure così diffidente allo stesso tempo; mi manca anche il fatto che sembrava sempre anticipare i miei sentimenti e i miei desideri profondi e, soprattutto, sembrava conoscermi persino meglio di me. Grazie per avermi mostrato che forza incredibile è l’amore. La tua indisciplinata e folle figlia.K.<br />P.S. Ho notato che con i miei ultimi due post vi ho spaventato. Ho fatto due passi sulla Terra per vedere le vostre reazioni e mi sono divertita molto. An angel on the sideline…

2 Risposte a “”

  1. Ciao!E' molto bello questo post..bello nel senso più pieno del termine. A renderlo bello sono i tanti piccoli dettagli, i ricordi solo apparentemente banali che hai scritto. Ora io non so cosa si provi di fronte a una perdita che per me posso solo immaginare *totale*, ma sono sicura che ad aiutare in questi momenti più che un conforto generalizzato sono proprio i dettagli.Spesso invece, si consiglia di cancellare quello che fa male, di dimenticare, andare avanti e non pensarci più o il meno possibile. Niente di più sbagliato. Il dolore si può superare ma solo passandoci attraverso. In alcuni approcci terapeutici per curare la depressione si fa raccontare al paziente il proprio vissuto proprio a cominciare dai dettagli,sforzandosi di ricordare le cose più minute del momento doloroso come se lo stesse rivivendo in quel momento. Spero di non essere stata invadente, ovviamente parlo per esperienza e non per frasi fatte tanto per dare una pacca sulle spalle!

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