Il tempo che vorrei

Il protagonista di questo libro si chiama Lorenzo, è sulla trentina e come lavoro fa il creatore di slogan pubblicitari. E’ un uomo fragile il cui passato l’ha segnato così tanto da renderlo incapace di dimostrare i propri sentimenti a chiunque, incapace di aprirsi agli altri. Il punto focale di questo libro è che se dal punto di vista professionale ha successo, nella vita privata ha due grandi amori tutti da ricostruire. Il rapporto con il padre e quello con Lei, con quello che ha capito dopo essere la donna della sua vita, sappiamo il suo nome solo praticamente nelle ultime righe. Tecnicamente Fabio Volo ha la dote di scrivere cose banalissime e fartele passare come grandi perle di saggezza. Ci vuole arte per farlo ed essere credibili, non tutti ci riescono, altri si circondano di un’aria spocchiosa che alla fine diventa nociva. Pregi di questo libro: tutta la descrizione del passato di Lorenzo e il suo rapporto con il padre. Mi ha commosso davvero. La parte peggiore? Lei. Ti fa venire voglia di urlare: lei se ne è andata, sveglia! Non c’è solo lei nella vita, ritenta sarai più fortunato. Invece no. Insiste, se prima cade nell’errore di non dimostrare i propri sentimenti dopo Lorenzo cade in quello opposto. Non la ascolta quando le dice: è troppo tardi. Sei arrivato tardi bello mio. Irritante, decisamente irritante. Dopo un po’ non vedevo l’ora di finire sto libro. Vi fidate di me e del mio metro di giudizio sui libri? Evitatelo come la peste.