Il piacere di leggere

Ho finito ieri sera il libro di Koontz e ho ripreso in mano lo splendido "Come un romanzo" di Daniel Pennac. Quest’opera è semplicemente un voler riflettere sul piacere della lettura. Un piacere che purtroppo hanno in pochi. Le statistiche in Italia parlano chiaro: è un forte lettore quello che legge in media cinque libri l’anno. Mi sono sempre chiesta in che modo abbiano fatto quella classifica perchè conosco persone, me compresa, che sfondano ampiamente quel tetto dei cinque libri. Come giustamente dice Pennac spesso la lettura è un imposizione, non un piacere, ci sono libri imposti a scuola. Che madornale errore! E’ come in un rapporto d’amore: devi esserne sedotto, devi lasciarti incantare dalle parole, devono prenderti e sedimentarti dentro, lasciarti il segno. La lettura è un viaggio, è conoscere una persona attraverso quello che scrive. Parola il cui potere è troppo spesso sconosciuto o sottovalutato. "Dire di non aver tempo di leggere è come dire che non si ha tempo per amare". Monumentale. I libri hanno sempre fatto parte della mia vita. Li ho sempre avuti in casa, ci giocavo, leggevo favole e crescendo sono passata ai gialli per ragazzi (Nancy Drew, Hardy Boys), Agatha Christie, e poi gli Urania, l’amore per la fantascienza e ancora ora questo amore continua. Leggevo anche quando ero presa dai casini e dai problemi derivanti dalla malattia di mia madre e penso che lo farò finchè mi sarà possibile.<br />P.S. Grazie a Peter Gabriel per la prima volta ho superato il record dei commenti. Mi avete inviato così tanta energia positiva e non sapete quanto ne avessi bisogno. A tutti quelli che hanno lasciato il segno qui dentro dico grazie. Grazie dal più profondo del cuore. Maestro ti devo anche questo…