I racconti di San Francisco



«San Francisco, 1976: Mary Ann Singleton si trasferisce in città, decisa a mettere fine alla routine di una vita di provincia scandita dalle attenzioni di genitori troppo ansiosi. Nella metropoli in cui tutto sembra possibile, il nuovo paradiso dei gay e dei single d’America, la ragazza si trova improvvisamente circondata dai bizzarri personaggi che popolano il numero 28 di Barbary Lane, il condominio gestito dalla signora Madrigal – perfetta padrona di casa nonché coltivatrice di marijuana in giardino – e abitato da inquilini euforici e travolgenti. Grazie a loro Mary Ann viene a contatto con la realtà più divertente, irresistibile e provocatoria della città in cui tutto è permesso e in cui l’unico imperativo è scandalizzare. Qui, tra crisi esistenziali, inevitabili problemi di cuore, droghe più o meno leggere e un’inedita libertà sessuale, uomini e donne – omosessuali ed eterosessuali – con uno stile di vita nuovo e un nuovo modo di affrontare le follie della vita urbana danno origine a un’inarrestabile girandola di situazioni, superando le barriere sociali e sessuali di un’intera epoca – quegli anni Settanta post-hippie e pre-Aids, liberi e anticonformisti, che sono diventati un mito e un punto di riferimento per le generazioni successive e conducendo il lettore attraverso l’avvicendarsi di ansie, illusioni e speranze, senza mai perdere la capacità di far ridere e far piangere. E, soprattutto, di raccontare qualcosa che riguarda ognuno di noi. Nati nel 1976 sulle pagine di un quotidiano americano, I racconti di San Francisco hanno saputo mantenere vivo per anni l’interesse dei lettori, rappresentando con sapienza e ironia la realtà trasgressiva di una città e di un mondo, e divenendo in breve tempo un libro di culto e un classico della narrativa contemporanea.» Dal sito della rizzoli. Ci sono dei libri che sono speciali e ti rimarranno per anni dentro. E’ il caso di questo libro. A essere onesta non è la prima volta che la copertina colorata dei libri di quest’autore mi attiravano, c’era qualcosa che mi chiamava ma prima non avevo risposto alla chiamata. Non era il momento giusto. Ora mi rammarico di non averlo letto prima e sono sicura che andrò a cercare gli altri libri che questa magnifica penna ha creato. Perchè i personaggi di cui ha parlato sono reali e li potete incontrare ovunque come giustamente lui stesso fa notare in questa bellissima postfazione che mi ha commosso nel profondo. Sono personaggi pieni di vita, di umanità, con le proprie gioie i propri dolori, le paure, le speranze e il loro bisogno di essere amati e di amare per quello che sono. Niente di più e niente di meno.<br />
«Il mio libro è diventato un mezzo per scoprire spiriti affini, dare forma ai propri sentimenti e riconoscere il valore delle proprie tradizioni. So di non essere l’unico scrittore che si è sentito dire cose del genere, ma nulla, nella mia esperienza, mi aveva preparato alla soddisfazione di avere instaurato un legame così intimo con i miei lettori.»
Armistead Maupin lo so che non capiterai mai da queste parti, e anche se ci capitassi non capiresti la mia lingua, ma sappi che il tuo è un dono prezioso e prego la Dea che lo preservi esattamente così com’è. Fatevi un favore grosso, leggete I racconti di San Francisco di Armistead Maupin. Lo adorerete, ne sono sicura.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

2 Risposte a “I racconti di San Francisco”

  1. Mhhh, potrei anche farmelo come regalo di compleanno….grazie per l’idea…Sereno fine settimana, Krish. ‘Notte

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