E’ lunedì, sono tornata al lavoro (è questo che significa la scritta sotto l’immagine: Tornare al lavoro) e mi sono scontrata con il solito schifo. Le solite scartoffie da arrangiare, il solito tran tran noioso e insignificante. Ho deciso che faccio un piccolo regalo a chiunque voglia passare di qui e raccoglierlo. Regalo la mia empatia/simpatia. Voglio zittire tutto. Non voglio sentire più nulla. Al diavolo il mio terzo occhio, non voglio sapere cosa sia, nè arrivarci. Al diavolo tutto anche la Dea che mi ha reso così. Non sono una strega, non sono niente. Sono pazza ma questo lo sapevate già no? E ben presto mi farò curare. Ammesso che esista una cura per questa maledetta malattia chiamata vita. Incazzatevi pure, ditemi quello che volete. Io sono stanca e vorrei tanto che questa farsa finisse. Tanto lo so che non arriverò a festeggiare i miei quarant’anni. Mi fermo prima. Lo so.<br />"Back inside. This chamber of so many doors. And nowhere, nowhere to hide. I’ll give you all my dreams if you’d help me. Find a door that doesn’t lead me back again. Take me away. "
Please.
(Trad.: Ancora indietro. Questa camera con tante porte. E non mi posso nascondere da nessuna, nessuna parte. Ti darò tutti i miei sogni se mi aiuti. A trovare una porta che non mi riporti indietro.
Portami via. – Aggiunta di Krishel – Per favore.)