Dear science



Ora vi spiego perchè in questi giorni sono stata particolarmente zitta. Era perchè nel frattempo vi volevo parlare di un disco che mi sta colpendo in particolar modo ma non potevo. Non potevo perchè, per la prima volta e spero che non sia nemmeno l’ultima, una mia recensione è finita su una webzine chiamata "Il cibicida". (cliccate sul nome please) Mi direte e la recensione? Eccovela servita: "A due anni di distanza da “Return To Cookie Mountain”, i Tv On The Radio ritornano sul mercato discografico con una nuova opera dal titolo Dear Science. Ad un primo impatto, l’ascoltatore sarà portato a pensare che il gruppo abbia voluto rendere un personalissimo tributo alle sonorità che più li hanno ispirati musicalmente, come nel brano d’apertura, Halfway Home, in cui scorgiamo rimandi alla new wave tipica degli anni ‘80. Crying si apre apparentemente come un normalissimo brano ballabile. In realtà già dalla sola interpretazione vocale si capisce che i Tv On The Radio non scelgono mai soluzioni compositive banali ed ovvie. Questo processo è percepibile in Stork And Owl, raffinato crocevia temporale in cui è possibile incontrare per strada, in un ideale viaggio musicale, i Cure e la delicata e soave eleganza di suoni tipici à la Bjork. Il vocalist per l’occasione si reinventa novello Peter Murphy o, addirittura, ci rimanda indietro con la mente ad un buon David Bowie d’annata; anche la stessa Family Tree non sfugge a questo principio: è un dolcissimo acquarello emotivo dall’atmosfera calda e malinconica. La ritmica sembra essere scandita da un immaginario metronomo che suscita l’idea del tempo che scorre, del passato rievocato alla mente, dell’album di famiglia pieno di ricordi, di eventi che non torneranno mai più. In questo brano Tunde Adebimpe, il cantante e frontman dei Tv On The Radio, dimostra una sicurezza ed una duttilità vocale notevole anche nelle tonalità più basse. Love Dog è un perfetto contrappunto di luci ed ombre tra la musicalità rarefatta dalla ritmica ondivaga, trasognata, e la presenza di strumentazione dal suono più marcato e vivido. Qui anche la voce si presta allo stesso gioco: a tratti persistente, vibrante, a tratti evanescente dal piglio sicuramente evocativo. DLZ riesce a sbalordire l’ascoltatore nella sua perfezione: un vero e proprio saliscendi musicale con cambi di accenti e di ritmiche quasi vorticosi, ma mai fini a se stessi, rendendolo sicuramente l’episodio più felice dell’intera opera. “Dear Science” è un disco compatto senza punti di cedimento e persino gli episodi che, ad un primo ascolto, appaiono i meno centrati hanno un ruolo necessario all’economia dell’album. I Tv On The Radio rimangono a tutt’oggi una delle realtà più interessanti del mondo musicale."<br />
Dire che sono contenta è dire poco. Poi ci sono spiragli sul mio compleanno. Ma ve ne parlerò con calma quando avrò definito il tutto…

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

7 Risposte a “Dear science”

  1. Hmmm… tutti ne parlano come di un capolavoro ma sono ancora indeciso se voglio ascoltarlo. Dicevano la stessa cosa del precedente “return to ecc ecc” ma secondo me era un pacco assurdo. Boh.

  2. lo ascolto da un paio di settimane e non mi non sta piacendo molto. Preferisco gli altri album (ed anche gli ep). Non vedo l’ora comunque di rivederli dal vivo fra un paio di mesi a Milano.

  3. Direi che è un’ottima soddisfazione che può essere buon preludio per cose successive. Per intanto attenderemo numi sul compleanno. Un sorriso.

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