Dangerous days


Questo kanji ha un suo significato e se come me siete fanatici di un certo film, talmente fanatici da voler vedere pure il making of girato e edito nella versione doppio cd della sua Final Cut, allora saprete che cosa vuol dire. E’ difficile per me raccogliere tutti i pensieri che mi corrono per la testa in questo momento. Partiamo dall’inizio. Il film in questione è Blade Runner. Ora onestamente io non me la sento di raccontarvi questo film perchè farei un torto a tutti quelli che si sono impegnati a crearlo e a renderlo così com’è nella sua bellezza. Farei un torto al mio film preferito in assoluto, a ciò che credo sia il più bel film di tutti i tempi e anche il miglior film di fantascienza di tutti i tempi. Tutti i film di genere prima o poi hanno dovuto fare i confronti con questo film e, a mio modo di vedere, ne sono sempre usciti sconfitti. E’ un film speciale per un milione di motivi. Quando è stato girato non c’erano computer, non c’era computer grafica, solo effetti ottici, modellini, plastici, disegni e la mente visionaria anzi due menti visionarie: quella di Philip Dick, autore del libro da cui è stata tratta la storia, e quella di Ridley Scott il regista.  Tutto è iniziato parlando con un amico di Blade Runner, come faccio di solito quando mi trovo davanti a qualcuno che lo ama e non lo bolla come noioso – capisco che possa essere un film dalla difficile visione sono la prima ad ammetterlo – e mi rivela che hanno girato una sorta di film del film. Si chiama Dangerous Days, come il titolo della sceneggiatura che poi sarebbe diventata Blade Runner. Mi ha convinto a cercarlo descrivendomi alcune scene che conoscevo tramite il libro ma non avevo avuto l’esperienza diretta visiva. E’ continuato poi con una mia scherzosa parafrasi su facebook e una persona davvero generosa mi ha fatto regalo della versione da due dvd della Final cut. Dvd che mi è arrivato stamattina. Così ho deciso che stasera doveva essere la serata Blade Runner e ho fatto la maratona. Ho visto il film trovando delle differenze che forse solo io da fan potevo trovare, in lingua originale con i sottotitoli. Diamine i dialoghi li so a memoria e il famoso monologo lo so a memoria anche in originale. E’ stato come ritrovare dei vecchi amici. Ed è stato anche bello avere l’onore di poter assistere al racconto di come è nato questo grandissimo film, delle tensioni, delle vibrazioni in gioco e via dicendo. E i disegni, quei magnifici disegni che hanno preceduto la realizzazione e che servivano per dare l’idea di come doveva essere. E il city-speak assurdo coacervo di esperanto, ungherese, tedesco e la Dea sa ancora cos’altro. E quando senti alcuni dei registi di genere più quotati, tipo Guillermo del Toro o  altri, dire che Blade Runner gli ha cambiato la vita, ti viene da sorridere perchè in un certo senso puoi comprenderli. Ho visto per la prima volta questo film quando avevo all’incirca dodici, tredici anni e mi ha lasciato senza parole. In un periodo in cui mi stavo chiedendo chi fossi e stavo cominciando a farmi le prime domande sugli esseri umani, arriva questo film che si pone esattamente le stesse domande. La sensazione è stata esaltante e di sollievo. Non ero la sola a pormi quelle questioni. Conclusione della storia: se siete appassionati di questo film prendetevi il dvd doppio con Dangerous days e fatevi la maratona come l’ho fatta io. Ne vale dannatamente la pena.
P.S. Grazie Paul. Grazie di cuore.

4 Risposte a “Dangerous days”

  1. Sperando di non arrecare disturbo, ti spammo il link di un mediometraggio autoprodotto. Scaricabile o godibile online: http://vimeo.com/12509362Grazie per lo spazio.Non pretendo che guardi il film né che ne scriva sul blog, ma se dovessi farlo, sarebbe molto gentile comunicarcelo, in modo da scambiare i link…ciao!

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