Anime in uno scrigno

Devo dire che il crash di uno dei dischi fissi ha avuto un lato positivo: pian piano mi sto rimettendo in pari con le cose che volevo vedere. Era da tempo che volevo vedere Ghost in the shell e devo dire che è stato un piacere.  Il lungometraggio, tratto dall’omonimo manga ideato da Masamune Shirow è ambientato nel 2029 in una metropoli dominata dalla tecnologia cibernetica. Gli uomini sono diventati un misto di macchina e di carne. Ciò che differenzia l’uomo dalla macchina è ciò che viene definito ghost (spirito), l’essenza principale dell’animo umano che riempie con lo spirito vitale lo Shell (guscio). In un mondo di questo tipo se si è abbastanza abili si può entrare nella mente delle persone, prenderne il controllo e renderle capaci di qualsiasi cosa. Ed è quello che sta tentando di fare un famigerato criminale e terrorista denominato “il signore dei pupazzi”. Il personaggio principale è una donna, una agente speciale della Sezione 9 che è una unità anti terrorismo cibernetico dipendente direttamente dal governo. Il Maggiore Motoko Kusanagi che, come tutti, presenta forti innesti meccanici nel suo corpo, sta attraversando un periodo di crisi di identità in quanto si sta chiedendo quanto di umano e quanto di macchina ci sia in lei. La scoperta finale che avviene sul famigerato criminale, che non vi svelo per non rovinarvi il piacere della visione porta a fare delle riflessioni significative. Come giustamente viene detto nel corso del lungometraggio ancora non si è giunti una definizione precisa di cos’è la vita.  Voi sapete dirlo? Io francamente no. Cosa succede se il flusso di informazioni prende coscienza di se? Si potrebbe generare una nuova forma di vita a partire da quelle informazioni? Visivamente quest’opera creata nel 1995 non è invecchiata di una virgola. Sembra creata oggi. La protagonista è di una bellezza sfolgorante, chi l’ha disegnata è un vero artista, qui sopra la vedete ritratta in uno screenshot. Onestamente penso che prima o poi ci arriveremo, arriveremo a vedere la nascita di una nuova forma di vita creata dal flusso di informazioni di cui adesso ne vediamo solo le bozze. Se e quando arriveremo ad avere davvero tutto il mondo interconnesso. Sarà interessante, sempre che l’essere umano non si autodistrugge prima. Mi piacerebbe tanto vedere la nascita di questa forma di vita, ma dubito che vivrò tanto a lungo… Vedetelo, vedetelo, vedetelo…

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