Anansi


Non mi fraintendete, non voglio parlare di un gruppo musicale che porta quel nome ma bensì del libro che sto ultimando in questi giorni. Si chiama "I ragazzi di Anansi" ed è di Neil Gaiman. Quello che vedete è uno suo disegno. Ho preferito mettervi questo invece della sua copertina. La trama: Charlie Nancy, remissivo, imbranato, grigissimo e noioso impiegatuccio inglese, non riesce a scuotersi di dosso il maledetto nomignolo di "Ciccio Charlie", datogli dal padre quand’era bambino. È solo uno dei tanti imbarazzanti lasciti del genitore, morto durante una farneticante session di karaoke dall’altra parte dell’oceano. Ma il vero guaio è che Mr Nancy ha lasciato in eredità a Charlie anche parecchie altre cose, per esempio un fratello, di cui lui non sospetta nemmeno lontanamente l’esistenza. Perché il papà di Charlie era in realtà una potentissima divinità africana beffarda e dissacratrice, il Dio-Ragno Anansi. Anche in mezzo al delirio di tratta comunque di un romanzo di formazione. Charlie in tutto il libro ce la mette davvero tutta a liberarsi del nomignolo e, fondamentalmente, dall’idea che tutti quanti, compreso se stesso, hanno di lui: un uomo goffo, insicuro, poco affascinante. In realtà scoprirà un lato di se profondamente diverso e migliore. Il tutto è descritto in maniera divertita e ironica e ci offre anche delle riflessioni profonde sull’animo umano.