Alfiere in Re7, scacco matto


«Noi portiamo e siamo portati da un’anima che non conosciamo. Quando l’enigma si alza su due gambe senza essere risolto, è il nostro turno. Quando immagini di sogno si pizzicano sul braccio senza svegliarsi, tocca a noi. Perchè noi siamo l’enigma che nessuno decifra. Siamo la favola rinchiusa nella propria immagine. Siamo ciò che continua ad andare avanti senza arrivare mai a capire.»

E’ un estratto dal libro Scacco matto di Jostein Gaarder. Si tratta una raccolta di racconti inediti tanti quante le caselle degli scacchi. I temi trattati sono di una vastità infinita. Si parla del mondo, dell’universo, di sapere osservare la vita e il mondo con occhi sempre nuovi. Il brano che ho scelto è oltremodo significativo. A pensarci bene noi ancora non sappiamo come funzioniamo davvero. Come facciamo a pensare, ad amare, a piangere, a ricordare e a dimenticare. E se dovessimo essere chiamati a spiegarlo ad un essere totalmetne estraneo, come avviene nella conversazione tra Cecilie e Ariel un angelo custode,  penso che nessuno di noi saprebbe rispondere a queste domande. Alla fine siamo davvero un bel enigma ancora tutto da svelare. Il bello è che Gaarder usa un linguaggio semplice, da persona comune. Ama farsi domande ma è esattamente come tutti noi. Ed è uno che non si è ancora abituato…

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

Una risposta a “Alfiere in Re7, scacco matto”

  1. Siamo troppo complessi per poterci capire. E questo è paradossale, ma al contempo è ciò che ci rende straordinari.

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