Alla fine riesco a farvi l’articolo che volevo scrivere stamattina. Sto incubando una recensione e ancora non è detto che riesca a partorirla. E’ uscito il nuovo disco del terzo mio gruppo preferito (i primi due sono Genesis e Dead can Dance) e  ancora sono nella fase di ascolto e assimilazione. Inoltre volevo farvi vedere il mio altare durante i festeggiamenti di Beltane ma il caso vuole che il mio pc e la macchina fotografica non si parlino. Ancora non ho capito cosa c’è che non va, se le pile scariche oppure il cavetto schifido. Nell’attesa vi regalo un piccolo capolavoro di Alex Grey. Non è un caso che ve lo faccio vedere è sempre collegato al gruppo di cui accennavo sopra. E per chi non sapesse chi fosse questo artista la vostra padrona di casa ha cercato per voi la sua biografia nel sito ufficiale http://www.alexgrey.com/ (traduzione di Davide Castellini): Alex Grey è nato a Columbus, Ohio, USA, il 20 novembre 1953 , il figlio di mezzo di una rispettabile coppia di mezza età. Suo padre, un grafico, ha sempre incoraggiato le capacità artistiche del figlio. Il giovane Alex raccoglieva insetti e animali morti nel suo quartiere in periferia, e li seppelliva nel giardino di casa. I temi della morte e della trascendenza si intrecciano in tutti i suoi lavori, dai primissimi disegni fino alle ultime performance, quadri e sculture. Ha frequentato il Columbus College of Art and Design per due anni (1971-73), per poi mollare tutto e dipingere manifesti in Ohio per un anno (73-74). Grey ha in seguito frequentato la Boston Museum School per un anno, per studiare con l’artista concettuale Jay Jaroslav. Alla Boston Museum School ha incontrato sua moglie, l’artista Allyson Rymland Grey. In questo periodo ha avuto una serie di esperienze mistiche provocate in vari modi, che hanno trasformato il suo esistenzialismo agnostico in un trascendentalismo radicale. Grey e la moglie “viaggiavano” insieme dopo aver assunto LSD. Successivamente Alex ha trascorso cinque anni alla Harvard Medical School lavorando al Dipartimento di Anatomia, studiando il corpo umano e preparando cadaveri per la dissezione. Ha lavorato anche al Dipartimento di Medicina Mentale/Corporale con i dottori Herbert Benson e Joan Borysenko, conducendo esperimenti scientifici per indagare sulle tenui energie guaritrici. L’esperienza anatomica di Alex l’ha aiutato nel dipingere i Sacri Specchi (trattati più avanti) e nel disegnare illustrazioni mediche. Quando i dottori videro i suoi Sacri Specchi gli chiesero di lavorare come disegnatore. Grey è stato istruttore di Anatomia Artistica e Scultura Figurativa per dieci anni presso l’Università di New York, e ora tiene corsi di Arte Visionaria con Allyson all’Open Center a New York, al Naropa Institute di Boulder, Colorado, al California Institute of Integral Studies e all’Omega Institute di Rhinebeck, New York. Nel 1972 Grey intraprese una serie di attività artistiche assimilabili ad un rito di passaggio, in quanto presentavano gli stadi progressivi di una mente in evoluzione. Le circa cinquanta performance rituali compiute negli ultimi trent’anni mostrano l’evoluzione di un’identità da un iniziale condizione egocentrica ad uno stato sempre più socio-centrico e teo-centrico. La performance più recente è stata WorldSpirit, uno spoken word con la collaborazione musicale di Kenji Williamsm, uscito in DVD nel 2004. La serie speciale di 21 quadri di grandi dimensioni, i Sacri Specchi, accompagna lo spettatore in un viaggio verso la sua natura divina, esaminando in dettaglio il corpo, la mente e lo spirito. I Sacri Specchi presentano la fisica e l’anatomia minuta di un individuo in un contesto di evoluzione cosmica, biologica e tecnologica. Cominciata nel 1979, la serie richiese dieci anni per essere portata a compimento. Fu durante quel periodo che Grey sviluppò le sue rappresentazioni del corpo umano simili a fotografie a raggi x rappresentanti i multipli strati della realtà, che rivelano l’intreccio di forze anatomiche e spirituali. Dopo aver dipinto i Sacri Specchi, Alex ha applicato la sua prospettiva multidimensionale ad esperienze umane archetipiche quali la preghiera, la meditazione, il baciarsi, l’accoppiamento, il concepimento, la nascita, la crescita e la morte. I recenti lavori di Grey hanno esplorato la coscienza dalla prospettiva di “esseri universali” i cui corpi sono reticoli di fuoco, occhi e infinite spirali galattiche. Noti guaritori come Olga Worral e Rosalyn Bruyere hanno espresso il loro apprezzamento per sua la riuscita rappresentazione della visione di un sensitivo nei suoi dipinti raffiguranti corpi traslucidi splendenti.  I suoi lavori sono stati esposti nelle gallerie di tutto il mondo, quali Feature Inc., Tibet House, Stux Gallery, P.S. 1, The Outsider Art Fair e il New Museum a New York, il Grand Palais a Parigi, e la Biennale di San Paolo in Brasile. Alex ha tenuto conferenze in tutto il mondo (Tokyo, Amsterdam, Basilea, Barcellona e Manaus). La comunità psichedelica internazionale considera Grey un importante oratore ed ambasciatore del mondo visionario. Una grande installazione di Alex e sua moglie Allyson, “Heart Net”, è stata esposta all’American Visionary Art Museum di Baltimora nel 1998-99. Una retrospettiva dei lavori di Alex è stata ospitata dal Museum of Contemporary Art di San Diego nel 1999.

Pubblicato da krishel

Appassionata di musica, cinema, letteratura, scrivo solo per passione quello che mi passa per la testa.

2 Risposte a “”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.