Stanotte ho fatto un sogno strano. Ho sognato che mi incontravo con le zie di Genova e che tiravo fuori tutto il nero, tutto il rancore che mi porto dietro da quando mia madre ha avuto l'ictus. Direte voi: un sogno liberatorio. Non lo so. So solo che mi sono svegliata con un mal di testa tremendo. E' un pò di giorni che a) sto poco bene – influenza schietta che però invece di passare per le vie respiratorie passa da un'altra parte. Una cosa positiva in questo c'è: l'alimentazione leggera consigliatami dal dietologo è perfetta in questi casi. b)mi arrabbio per un nonnulla. Il problema sta nel fatto che non ho nessuno su cui sfogare questa rabbia. (Beh stamattina ho avuto una accesa discussione per il dentifricio – che palle ma perchè mi ritrovo a litigare con gli altri per questioni veramente IDIOTE E SENZA SENSO?? – con mio fratello… non ha fatto altro che aumentare il mio mal di testa.) E poi la mazzata finale: mi ritrovo a vedere i Simpson dopo una vita che non li vedo. Dentro di me sono masochista: so benissimo che potrebbe esserci una scena di amore genitori-figli e che io ci soffrirò a vederla ma naturalmente li guardo lo stesso…(beh il panorama è desolante a quell'ora: o ti sorbisci Beautiful oppure l'Italia su due oppure l'ennesima televendita di qualche oscuro canale regionale…SI ACCETTANO CONSIGLI PER ALTERNATIVE)e alla fine dell'episodio c'è Homer che dice "ah vuoi un abbraccio? Quello lo si può fare sempre.."Pronti a posti via: pianto sconsolato perchè non lo posso fare. E so già, semplicemente perchè me l'ha detto mia madre, che non si smette mai di soffrire e di desiderare la presenza dei propri genitori. Avviso i gentili lettori che taglierò di netto la testa al primo che mi dice che comunque sono sempre accanto a me. Palle. Non è la stessa cosa vivere senza poter ricevere un loro abbraccio oppure vederli svolgere le mille faccende quotidiane che, in quel momento non ce ne rendiamo conto, ma in seguito ci mancheranno terribilmente. Non sparate su chi sceglie le fotografie. Avrei voluto farvi vedere qualcosa di bello per rappresentare il litigio ma l'unica cosa che sono riuscita a trovare è quelle faccine. Quella del guerriero mi piace un sacco. Non sapete quante volte ho la tentazione di fare come lui: prendere in mano l'ascia e spaccare tutto. Chi prendo in giro? Io non lo faccio mai e, per la paura di offendere, me ne sto zitta anche quando dovrei parlare. Salvo riservarmi il diritto di esplodere…

all'occasione sbagliata.