“It’s time now!
My time now!
Give me my
Give me my wings!”…

(Trad per la mamma: “E’ ora!/La mia ora! Dammi/Dammi le mie ali)

Sarà un’articolo dai molteplici argomenti.  La frase che vedete citata sopra è dei Tool e proviene dall’ultimo disco e precisamente dalla title track. Se vi faccio vedere questo pezzo di testo è perchè come dire mi ha coinvolto per ben due volte anche se non a livello personale. Me l’hanno detto due persone in due circostanze diverse. Ed è stato anche differente il mio modo di sentire: nel primo caso mi ha portato alla disperazione e alla tristezza totale. (Poi per fortuna è andato tutto bene), nel secondo caso invece ho provato totale indifferenza. Cambiano le persone, cambiano i legami con alcuni sono più forti che con altri. Sto scoprendo sempre più come, alla fine, siamo tutti interconnessi. A livelli diversi uno dall’altro ma interconnessi. Per questo che gli incontri che si fanno non sono casuali. A dir la verità l’idea non è mia. Ho letto Castaneda anni fa e c’era questo stesso concetto: tutti gli incontri che fai non sono casuali. Ogni persona che incontri ha qualcosa da insegnarti e se non lo capisci hai perso un’occasione. Oggi sono andata a pagare il bollettino per il test e ho saputo quando ce l’ho: il 7 di settembre. Il giorno si avvicina. Voglio fare psicologia. Punto. E stavo riflettendo su come in fondo su internet ci siano delle creature disposte a giocare con gli altri e non sai mai fino in fondo dove sia la verità. Ma alla fine del gioco, del grande gioco che è la vita va come ho detto prima. Ogni incontro è importante. Anche se poi pensi che ti farà male, ti porterà il dolore o la felicità, sia che si tratti di una persona vera o di qualcuno che ama giocare a sembrare uno diverso dall’altro, alla fine importa quello che ha da insegnarti. E ci posso mettere la mano sul fuoco: ognuno ha sempre qualcosa da insegnarti e noi, a nostra volta, possiamo insegnare qualcosa.