"Ho cominciato a capire di essere strana quando mia madre mi ha portato a vedere Fantasia al cinema insieme a mio cugino per la prima volta all’incirca a quattro, cinque anni. Di solito i bambini normali si annoiano per tutta la durata del lungometraggio tranne quando poi arriva Topolino per l’episodio de L’apprendista stregone. A me è successo il contrario: sono rimasta a bocca aperta per tutta la durata di Fantasia. Non riuscivo a credere a quello che stavo vedendo tanto era bello il connubio di luci e musica e mi sono annoiata quando è arrivato Topolino. Lo trovavo troppo banale rispetto a quello che avevo visto poco prima…<br />
Fantasia è il capolavoro di Disney, perchè la sua creatività e la sua fantasia hanno raggiunto livelli di genio impensabili per l’epoca in cui viveva e in cui l’ha creato. Fantasia era così avanti che non è stato compreso nella sua essenza, il mondo ha avuto bisogno dell’avvento della psichedelia per capirlo appieno. Insomma un vero e proprio capolavoro. E ovviamente preferisco il Disney vecchia maniera. Forse è una mia impressione ma quando vedo i classici mi sembrano meno "codificati" come se fosse davvero la fantasia e la creatività a parlare. Cosa che invece non riscontro nei lungometraggi Disney moderni. E’ come se questi utimi fossero troppo calati nel mondo immaginifico dei nostri tempi, dove ormai si è visto di tutto e il contrario di tutto, e secondo me per questo motivo invecchieranno presto. Anzi. Sono già invecchiati. Mentre i classici hanno il sapore dell’eternità, li vedi e sono l’espressione di una creatività e di un modo di raccontare che durerà in eterno. Sono il corrispettivo visivo delle fiabe originali di Grimm, Perrault, Andersen. Il loro incanto durerà per sempre." Questo l’ho scritto sul forum italiano dei Tool. A rileggerlo non sembro io. Sembrano le parole di una persona colta e sicura di se. Tutto il contrario di quello che penso di essere. Sono giorni che sto riflettendo sulla forza e il potere della parola, e soprattutto della mia parola. E non riesco a venirne a capo. Ho sempre sostenuto che la parola è una cosa fondamentale, ha un potere devastante. Conosco il suo potere ma non lo so affatto gestire, lo devo ammettere. Ho sempre avuto un rapporto conflittuale anche se affermo che è la mia forma d’arte elettiva. Non nascondiamoci, provengo da studi tecnici. Ho un diploma in Ragioneria cosa che non ha aiutato di certo ad affinare la mia proprietà linguistica. Mi piace scrivere, ho dalla mia una fantasia fervida ma ho conosciuto due veri artisti della parola: uno era il mio ragazzo, l’altro il mio fratello d’anima. Loro hanno una sicurezza nell’usare la giusta sfumatura, sono dei pittori sopraffini e neanche con tutti i tentativi del mondo riuscirò mai ad affinare la mia arte e riuscire ad avvicinarmi a quella sapienza. Faccio quello che posso, come al solito. Mi piacerebbe però che da questo amore per la scrittura potessi trarne anche un sostentamento. Ma purtroppo sono pochi quelli che riescono veramente a vivere scrivendo…
P.S. Ieri ho avuto la rivelazione: so quale sarà il mio primo tatuaggio. Ve lo mostrerò domani se riesco. Ho deciso che sarà così. Ora non mi rimane da trovare un tatuatore veramente bravo. Se qualche tatuatore veramente bravo che sta a Genova passasse da queste parti mi dia un segnale di fumo. Domani ti farò vedere cosa voglio. Grazie.