X-men: giorni di un futuro passato

Regia: Bryan Singer
Cast:  Hugh Jackman, Patrick Stewart, Ian McKellen, Halle Berry, James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Nicholas Hoult, Peter Dinklage, Shawn Ashmore, Ellen Page
Anno 2014

2023. Robot senzienti conosciuti come sentinelle stanno sterminando i mutanti e gli esseri umani che possono generarli o che sono intervenuti in loro favore. Un piccolo gruppo di X-Men (tra cui Bobby Drake / Uomo Ghiaccio, Piotr “Peter” Rasputin / Colosso, Lucas Bishop / Alfiere, James Proudstar / Warpath, Roberto Da Costa/ Sunspot, Clarice Ferguson / Blink e Kitty Pryde) riesce a eludere le sentinelle grazie ai poteri di Kitty Pryde, che ha la capacità di proiettare la coscienza di una persona indietro nel tempo. Utilizzando questo potere, la ragazza manda la coscienza di Alfiere indietro nel tempo per informare il proprio gruppo sui pericoli imminenti, così da poter scappare prima ancora che i problemi insorgano.
Visto che ormai la guerra sta per concludersi, lasciando umani e mutanti sconfitti di fronte all’enorme potere delle sentinelle, Magneto e il Professor X preparano un piano: incontrare, in un vecchio monastero sulle montagne cinesi, il gruppo di Kitty Pryde e utilizzare il suo potere per inviare la coscienza di Wolverine, l’unico in grado di rigenerare la propria mente dopo un viaggio mentale tanto lungo, indietro nel tempo così da impedire l’uccisione di Bolivar Trask da parte di Mystica nel 1973, durante la negoziazione di Parigi per il disarmo delle truppe nel Vietnam.(trama tratta da Wikipedia)
Senza farvi troppi spoiler vi dico subito che si tratta di un film solido, con diversi spunti di riflessione che può piacere a diverse fasce di pubblico. Ottime le caratterizzazione dei personaggi nel passato, di tutti. Qui Jackman è chiamato ad interpretare Logan e non il Wolverine stereotipato. E’ un uomo che sta per perdere tutto e che è disposto a giocarsi ogni carta possibile per la sopravvivenza. E ho trovato perfetta la recitazione di McAvoy: un Charles Xavier che sembra aver perso tutto, persino la stessa voglia di vivere e che si è autoindotto a una sorta di tossicodipendenza pur di spegnere il proprio potere che vive come una maledizione. Non si può negare all’infinito la propria natura e i leader naturali non smettono di essere tali solo perché smarriscono la via. Consigliatissimo, soprattutto se amate il genere fantascienza.
Ora la parte spoiler. Se non avete il visto il film non andate avanti.

Da neo appassionata di Doctor Who non ho potuto fare a meno di confrontare i Cyberman con le sentinelle e quest’ultime sono molto peggio. Non solo perché sono chiamate a combattere i mutanti ma anche perché sono parte stessa della mutazione, dato che sono stati creati a partire dai geni di Mystica. E non ho potuto fare a meno di pensare anche alla frase di Walter Bishop quando dice: “We’re all mutants. What’s more remarkable is how many of us appear to be normal.” Siamo tutti mutanti. I nostri geni stessi sono il prodotto di una mutazione nella specie che ci ha preceduto e ancora non lo sappiamo ma è possibile che possiamo evolverci ancora. Forse. Ancora una volta noi e loro. Ancora una volta la caccia al nemico da cui difendersi simboleggiato da Trask e le sue sentinelle. La sua visione è agghiacciante per lui la battaglia contro i mutanti è ciò che unirà tutti i popoli della terra. Sto andando a zig zag nella mia memoria cercando di richiamare alla mente ciò che mi ha colpito di più. La coscienza umana non concepisce barriere come il tempo e lo spazio. E’ ciò che viene affermato all’inizio quando Wolverine, o meglio la sua coscienza, viene rimandata indietro nel tempo per cambiare il passato, ma viene anche affermato in una delle scene più belle del film quando Charles Xavier giovane si trova faccia a faccia con il se del futuro e si salva, ritrova le ragioni per vivere, ritrova ciò che è sempre stato suo: la sua leadership naturale, la sua capacità di ispirare e di guidare la gente. Il suo innato ottimismo verso il genere umano tutto – mutante e non – è la chiave di volta nella risoluzione degli eventi. E’ ciò che ferma Raven/Mystique da uccidere Trask e cambia letteralmente gli eventi.
Ho idea che con il cambio della linea temporale siano state resettate un po’ di cose. Un po’ tante cose. Non sono esperta del fumetto per capire esattamente cosa si cambiato. C’è una scena che mi ha un po’ perplesso e credo di essermi sentita come Logan quando vede la scuola e soprattutto Jean Grey. Questo però credo che sia un’altra storia. Singer ha fatto un lavoro enorme, davvero enorme. In genere non sono appassionata dei supereroi ma questo non è un semplice film sui supereroi. Questo è un film che pone serie riflessioni sull’identità e sull’animo umano, sul senso di appartenenza e su molto altro. Ed è anche fracassone al punto giusto da piacere a quelli che amano quel genere di film.

Una risposta a “X-men: giorni di un futuro passato”

  1. Stupenda recensione tesora e davvero calzanti il paragone tra i cyberman del Doctor Who e le sentinelle: entrambi eliminano i diversi per rendere tutti uguali. E bella la citazione di Walter sul fatto che siamo tutti mutanti, decisamente appropriata!

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