Tron (1982) – Recensione


Ho recuperato un tassello del passato. Ho sempre sentito parlare di Tron e di come questo film abbia del miracoloso ma non ho mai avuto occasione di vederlo fino a ieri sera. La storia in se è abbastanza elementare: un ingegnere informatico ha guadagnato la promozione in una casa produttrice di videogiochi rubando le idee a un promettente giovane programmatore che è stato licenziato. Il programmatore deciso a riprendersi le prove del furto finisce in un universo alternativo artificiale. Come vi ho già detto non è la trama ma tutta la realizzazione a essere un vero e proprio miracolo. Siamo negli anni 80 e un certo mondo dell’informatica ha appena emesso i primi vagiti. C’è un motivo per cui ho ripesdcato questa reliquia dai cassetti del passato e il motivo è che di recente è uscito Tron Legacy, il seguito, che vedrò sicuramente. Anche se temo che non avrà lo stesso impatto che ha avuto questo film. Durante il corso della visione ci sono state cose che mi hanno fatto un po’ storcere il naso. I personaggi sembrano delle macchiette tanto che ad un certo punto non capisci la differenza tra le persone reali e le loro controparti virtuali. Seconda cosa: è la classica paura che la macchina, sviluppando una coscienza propria, possa rivolgersi contro l’essere umano. E’ una costante di tutti i film di un certo tipo, Tron non fa certo eccezione. Però non è detto che se mai si svilupperà una coscienza artificiale – e secondo me non manca molto – le cose andranno sicuramente male per noi. Il film mi ha anche ricordato di quando ero appena arrivata qui a Genova. Oltre alle luci di Natale che mi hanno stupito, mi ricordo che dovevano fare una specie di proiezione con il laser. E nel 1982 equivaleva a vedere un pezzo di fantascienza. Non voglio fare la solita vecchietta che dice ai miei tempi ma a volte ho la sensazione che questo si sia perso per strada. So che non è solo una mia sensazione.

«Mio padre ha visto il primo uomo andare sulla luna. E ora che è già il futuro più nessuno se ne cura.» Neffa, Il mondo nuovo.


4 Risposte a “Tron (1982) – Recensione”

  1. Sì, ci sono vari spunti potenzialmente interessanti, nel film, però lasciati cadere miseramente o che finiscono nella più monotona banalità.La cosa più invalidante per la pellicola, secondo me, resta l'assenza totale di ritmo:  ero stanco, va bene, ma mi son venuti un sacco di colpi di sonno guardandolo 😛

  2. Io conto di vederlo a breve. E sono assolutamente d'accordo con te, un po' lo dico io stessa. Anche il lato della religiosità sull'"user" poteva essere sviluppato molto meglio.

  3. Sì, la realizzazione tecnica è senza ombra di dubbio l'aspetto più interessante di questo film.Effetti visivi davvero strepitosi per l'epoca, tron è il primo film a portare ad hollywood la computer graphics..Per il resto, però,  è un film freddo, senza ritmo e struttura, in molte cose troppo semplicistico tanto da sconfinare spesso nel banale..Peccato, perchè con più attenzione ai contenuti poteva essere MOLTO di più che una demo high-tech.(il seguito non l'ho visto, purtroppo)

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