Saving Mr Banks

Faccio una premessa doverosa: Mary Poppins è il film della Disney che è meglio che io non veda se non voglio ritrovarmi a piangere peggio del draghino di Puzzle Bubble. Perché ci sono situazioni e musiche che mi commuovono nel profondo. Inoltre alla fine del film ho fatto la considerazione che questo grande colosso dovrebbe ritornare alle origini, dovrebbe tornare a raccontare storie e non rubare e oscurare quelle degli altri. Perché quando lo fa si vede tutta la sua magia e la sua forza che ci ha incantati per anni. Come sempre dico: è la storia che conta.


Detto questo passiamo a Saving Mr Banks film prodotto dalla Disney, per la regia di John Lee Hancock, con Tom Hanks nella parte di Walt Disney, Emma Thompson nella parte di Pamela Travers, Annie Buckley nel ruolo di Pamela da bambina, Paul Giamatti, Colin Farrell.
Il film è ispirato dal carteggio, dalle registrazioni e dalle testimonianze del rapporto burrascoso tra Disney e la Travers stessa, creatrice del libro Mary Poppins da cui è stato tratto il celeberrimo film che tutti ben conosciamo.
Ho avuto modo di visionare il film in lingua originale con i sottotitoli e già una cosa mi è balzata alle orecchie con mio sommo piacere: la differenza tra l’accento fortemente inglese di Pamela, Emma Thompson nel ruolo è semplicemente divina, e quello americano di Disney. Altra cose: Tom Hanks può anche affermare che il suo Disney sia lontano dalla realtà, a dir la verità credo che sia perfettamente credibile nel ruolo.
Il film inizia con una riottosa Pamela che non vuole concedere i diritti della sua opera, a cui tiene sopra ogni cosa, per la realizzazione di un film. Emma Thompson è divina nel ritrarre una scrittrice piena di tic e di nevrosi. Il suo agente la implora di accettare la proposta anche perché lei non scrive più nulla da tempo e ormai sono finiti i soldi che le servono per vivere. Pamela tenta di rendere la vita impossibile a quelli che lavorano nella realizzazione del film in modo che lei si veda costretta a non firmare il contratto. C’è un gioco di pregiudizi da una e dall’altra parte, un bel ritratto psicologico di questioni date per scontate e per niente reali. Nulla è come sembra. Man mano che andiamo avanti nella storia capiamo perché Pamela tiene tanto alla sua opera, capiamo che cosa ha passato nella sua infanzia, tra un padre alcoolizzato e una madre depressa che salva dal suicidio. Comprendiamo che quella storia in realtà è un modo per dare giustizia e ordine a degli eventi che non possono avere né uno né l’altro. Non per una bambina così piccola. Non per nessuno di noi. Saving Mr Banks non è solo la storia di come è nato Mary Poppins. No. E’ un film sulla forza dell’immaginazione, sul potere della narrazione.
E’ la storia che conta, ha sempre contato sin dall’inizio per l’uomo.
Consigliatissimo.
P.S. Devo fare una menzione speciale sia per Paul Giamatti, delizioso nel ruolo di Ralph l’autista che accompagna Pamela nel suo soggiorno in america sia per la piccola Annie Buckley splendida nel ruolo della piccola Pam. Se non si rovina crescendo sentiremo parlare a lungo di lei in futuro. Io ripeto che vi consiglio il film ma vi dico anche che quando l’ho finito ero in lacrime e non solo io. Vero, mia cara Silvia?

Una risposta a “Saving Mr Banks”

  1. Vero tesora Simo. Avevo iniziato a piangere da quando Pamela si commuove per la canzone dell'aquilone e muove i piedi!Bellissima recensione, davvero molto sentita e particolareggiata. Sì è la storia che conta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.